La Gazzetta dello Sport

Banchero e la Nazionale Non sarà facile ma ci spero

- IN di Dan Peterson

Well, Paolo Banchero prima scelta assoluta del Draft Nba! Bel colpo ragazzo! Dico subito che per me è una sorpresa: vedevo Banchero alla numero 2 dietro a Holmgren, il pivot di Gonzaga. Ma lui ha capovolto il mio pronostico, perciò gli dico bravo. Ora però devo essere realista: non so quanto sia pronto per giocare in Nba. Al suo anno da matricola dovrà soffrire gli avversari più maturi che metteranno a dura prova la sua difesa. A 19 anni è normale. Perché lui entra nella grande Lega come “one and done”, cioè con un solo anno di college alle spalle. Oh certo, lui è un atleta che può fare stoppate, ma la stoppata non è difesa, fa solo spettacolo. La vera difesa è “petto contro petto”, un duello fisico come un corpo a corpo. Non sono negativo con Paolo, che ha tutto per diventare un giocatore completo però bisogna dire che lo “one and done” ha distrutto la Nba e i giocatori che anticipano l’esordio nella Lega dovranno dimostrare tutto il loro valore per accreditar­si. E poi vorrei parlare anche della questione Nazionale, che tanto appassiona. Banchero più di una volta ha dichiarato che non vede l’ora di giocare per l’Italia. Io dico: è una decisione importante! Ne sei proprio sicuro? In Missouri si usa dire “show me state”, cioè mostrami che vuoi fare quello che dici. Ecco, io non vengo dal Missouri ma sono come San Tommaso: crederò in Banchero con la maglia azzurra solo quando lo vedrò coi miei occhi. Ovviamente sarò felice se smentirà i miei dubbi e il mio scetticism­o. Vediamo quello che succede. È chiaro che con Banchero la Nazionale diventereb­be più forte e competitiv­a. Paolo sarebbe la portaerei per scatenare gli attacchi micidiali alle difese delle squadre avversarie. Un giocatore con un grande potenziale in grado di trascinare i compagni. Sarebbe super. Ma per adesso rimango San Tommaso.

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