La Gazzetta dello Sport

Un’Inter che pensa in grande Milan e Juve restano bloccate

- Di Alessandro de Calò

Un anno fa, in giorni caldi come questi, l’Inter stava smobilitan­do. Via Antonio Conte, il tecnico del salto di qualità, e via Hakimi e Lukaku, due dei giocatori tra i più decisivi nello scudetto appena conquistat­o. Sembrava che i nerazzurri stessero radicalmen­te scendendo d’abito e che – per ragioni di bilancio – anche le ambizioni sportive dovessero ridimensio­narsi. C’era questa pressione, evidenteme­nte, per le ricadute della pandemia e per i problemi legati alla proprietà cinese. La permanenza di Beppe Marotta, allora, era stata la garanzia di una continuità di risultati che si sono visti anche nell’ultima stagione: c’è il titolo perso sul filo di lana, okay, ma restano i successi in Supercoppa e Coppa Italia, oltre ai progressi fatti in Champions, col traguardo degli ottavi e il successo in casa del Liverpool pur non sufficient­e per la qualificaz­ione.

Il mantra del rinnovarsi-vendendobe­nissimo-per-crescere, che una volta appartenev­a alle squadre di provincia, oggi nel calcio è un filo rosso che muove le big. A un anno di distanza dalla smobilitaz­ione nerazzurra molte cose sono cambiate.

In questi primi sussulti di mercato l’Inter si è portata avanti prendendo il largo, con idee chiare e obiettivi precisi, rinforzand­osi in quasi tutti i reparti. In porta è arrivato Onana dall’Ajax, come alternativ­a ad Handanovic. Il giovane Bellanova – scuola Milan – valorizzat­o dal Cagliari può crescere nel solco di Dumfries. Asllani, albanese di vent’anni in arrivo dall’Empoli, si muoverà sulle orme di Brozovic. Mkhitaryan, liberato dalla Roma, aggiungerà personalit­à ed esperienza. Il ritorno di Lukaku,

un piccolo capolavoro economico della gestione Marotta, garantisce qualità, peso in attacco e soprattutt­o gol, almeno sulla carta. Il bomber belga ne aveva segnati rispettiva­mente 23 e 24 nei primi due campionati giocati con l’Inter. Bisogna tener conto anche della media super registrata nelle coppe europee, Champions ed Euroleague, con 13 gol in 16 match, quasi uno a partita. In ballo c’è ancora Dybala, che potrebbe trovare posto appena si libererà qualche casella nello spazio attaccanti tra Sanchez, Dzeko e Correa. Restano da sistemare un po’ di cose in difesa, attorno alla probabile partenza di Skriniar e al possibile arrivo di

Bremer, ma la sostanza non cambia. Qualcosa scricchiol­a, certo. L’intervista di Calhanoglu, all’emittente turca in cui critica Inzaghi, ci parla anche dei sintomi di un leggero malessere legato ai nuovi arrivi che ridisegnan­o le gerarchie dentro al gruppo. In ogni caso, adesso l’Inter è la squadra più forte e attrezzata che propone il calcio italiano, la candidata numero uno per il prossimo scudetto nonostante il calendario asimmetric­o, che è stato compilato ieri, le riservi un finale con cinque match leggerment­e in salita (Roma, Napoli, Torino in trasferta, Sassuolo e Atalanta a San Siro). Ma siamo ancora tremendame­nte lontani da quel traguardo. Molte cose possono accadere, c’è ancora tutto lo spazio per rimescolar­e le carte. Eppure è evidente che Milan e Juve hanno un passo diverso. Per ora sono indietro, più bloccate sul mercato. Da mesi si parla di Botman e Renato Sanches in rossonero, come sostituti di Kjaer e Kessie, però la loro è una storia apparentem­ente circolare, come la tela di Penelope non ce la fa a completars­i. È curioso che il Milan non abbia ancora rinnovato il contratto a Paolo Maldini, in scadenza giovedì prossimo. Non a caso evidenteme­nte, date le frizioni con Elliott. Questo è lo snodo decisivo.

Ai campioni d’Italia servono quattro rinforzi compreso un attaccante da 20 gol che difficilme­nte può essere l’Origi scartato dal Liverpool, eterna riserva nel Belgio di Lukaku. La Juve riporta a casa Pogba, ma intanto ha perso Chiellini, Dybala, Morata e non è chiaro cosa accadrà con De Ligt. I Di Maria, Berardi e Zaniolo sono ipotesi.

Molte cose vanno avanti sotto traccia, è chiaro. L’estate è lunga, eppure sulla linea dell’orizzonte, per ora, si vede solo l’Inter. È una foto di fine giugno. Prima o poi le altre arriverann­o.

 ?? ??
 ?? ?? Campioni d’Italia Paolo Maldini e Ivan Gazidis, d.t. e a.d. del Milan
Campioni d’Italia Paolo Maldini e Ivan Gazidis, d.t. e a.d. del Milan

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy