La Gazzetta dello Sport

Altri scatti verso Parigi 2024 con Paltrinier­i e la staffetta

- Di Giorgio Specchia

Quando arriva l’estate il cielo diventa più azzurro. Negli ultimi anni lo hanno visto così sopra Berlino nel 2006, sopra Tokyo e Londra nel 2021 e sopra Budapest nel 2022, dove le imprese italiane hanno consegnato alla storia del nostro sport i Mondiali di calcio, i Giochi Olimpici, gli Europei di calcio e, da ieri, i Mondiali di nuoto. Gli ori di Gregorio Paltrinier­i nei 1500, dei ragazzi della 4x100 mista, e di Giorgio Minisini e Lucrezia Ruggiero nel duo misto libero, hanno proiettato l’Italia al secondo posto nel medagliere. Una posizione rafforzata anche dall’argento di Benedetta Pilato nei 50 rana. Al termine delle gare in piscina e del sincro, l’Italia è dietro solo agli Stati Uniti, come era accaduto lo scorso anno nel medagliere dell’atletica leggera all’Olimpiade di Tokyo. Non c’è più la Divina, affascinan­te capitana di un movimento cresciuto con le sue imprese e diventato popolare grazie a un fascino magnetico anche al di fuori delle piscine. Federica Pellegrini ha ispirato questa nuova generazion­e di fenomeni che adesso può guardare con fiducia a Parigi 2024 perché, fra due anni, sarà già tempo di Olimpiade. Aspettiamo i Giochi, e vogliamo confrontar­ci con il mondo, perché lo sport ci sta abituando bene. L’estate si è aperta con il record di medaglie italiane ai Mondiali di nuoto: 5 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Ieri

Paltrinier­i è stato a tratti commovente, là davanti da solo a nuotare per 1400 metri sotto il record del mondo del cinese Sun Yang. Dopo gli 800 non certo brillanti, conclusi al quarto posto, forse anche i favoriti, da Romanchuk a Finke, hanno pensato che si trattasse di una fuga disperata.

Greg li ha smentiti e poi ha rivelato: «Mi hanno detto che la mia quota da vincente era 26. Come si permettono?». Aveva ragione, perché bisogna rispettare un campione che ormai da 11 anni conquista medaglie europee, mondiali e olimpiche. Paltrinier­i, l’uomo solo al comando, ha dato l’esempio. Ha vinto da fighter puro, ha trasformat­o in un ring la piscina di Budapest. E, con il suo coraggio, ha ispirato Thomas Ceccon, Nicolò Martinengh­i, Federico Burdisso e Alessandro Miressi. I Fantastici 4 che, in questo ordine di apparizion­e, hanno ribaltato le gerarchie mondiali, superiori agli Stati Uniti nella gara che è l’essenza del nuoto perché racchiude tutti gli stili. L’estate prosegue, forse non sarà mai uguale a quella del 2021, ma almeno prova ad avvicinars­i. Matteo Berrettini insegue il sogno di diventare il re di Wimbledon. Stava per riuscirci già nel 2021, sconfitto da Djokovic in finale, ci riprova da domani con la consapevol­ezza di essere ancora più forte. Marcell Jacobs, Gimbo Tamberi e Massimo Stano a metà luglio saranno a Eugene, nell’Oregon, per confermare gli ori olimpici nei 100, nella 4x100, nell’alto e nella marcia ai Mondiali. Stessi avversari, più o meno. Stessa voglia di stupire e dipingere il cielo con l’azzurro più bello che c’è.

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Che oro! Gregorio Paltrinier­i festeggia la vittoria mondiale nel 1500 sl

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