Bagnaia riprovaci Il riscatto passa dalla pole Ma ora non può più sbagliare
Il pilota della Ducati firma un giro record come una settimana fa (poi però in gara finì a terra...) Quartararo (2o) resta in agguato
C’era un solo modo di riscattarsi veramente dall’errore del Sachsenring: riavvolgere tutto e rimettersi esattamente nella stessa condizione di sabato scorso. Ripartire da lì, come nel Giorno della Marmotta. In pole position, innanzi tutto. Ma non solo: Pecco Bagnaia ha fotocopiato quel che aveva fatto in Sassonia: un giro pazzesco al termine del quale ha rallentato soddisfatto, e se n’è andato ai box a vedere chi sarebbe stato capace anche solo di avvicinarsi. Ieri come in Germania col record di una pista in cui la Ducati non aveva mai fatto stravedere: il solo a vincerci in rosso, come già nel circuito tedesco, era stato il solito Casey Stoner, nel 2008. «Perché Assen non ha proprio le caratteristiche migliori per la nostra moto», ha detto Bagnaia. Che di pole nel 2022 ne ha già 4 (tutte negli ultimi 6 GP), 10 in MotoGP (le altre 6 l’anno scorso). Così da portare il totale Ducati a 63, come il numero dello stesso Pecco, già autore anche della sessantatreesima vittoria della casa.
Come Charles
Su una pista non Ducati, quindi, davanti a tutti c’è una Ducati, e ce ne sono due nei primi tre posti, tre nei primi cinque, cinque nei primi dieci. Con quella di Pecco che ha avuto ancora un bel po’ più delle altre. Ci volevano coraggio e perizia a fare un giro come quello che ha messo insieme lui, con la conseguente, proporzionale, possibilità di commettere errori. Se fosse successo, lo sa benissimo, si sarebbero aperti i tribunali. «È giusto - ha commentato - e anche il suo bello». Ed è di fronte a una consapevolezza del genere che si vede lo spessore dei grandi. Tradotto: ci saranno anche altri ducatisti, Johann Zarco ed Enea Bastianini, che hanno un po’ di punti in più, ma il duca-tosto è lui. Peccato solo che questa sua saga stagionale assomigli in modo un poco inquietante a quella della Ferrari e di Charles Leclerc: sabati straordinari a cui spesso corrispondono meste domeniche. «Lui ha avuto varie sfortune, io ho commesso qualche errore in più. Non ho ancora avuto modo di conoscerlo – ha rivelato
Pecco – ma con Charles abbiamo giocato più volte online al simulatore. Siccome era in auto vinceva lui, ma non ero lontano».
Occhio a Fabio Adesso però si tratta di quagliare: «Della qualifica sono molto soddisfatto, ma è vero: ora cerchiamo di finire la gara, e di chiudere al meglio questa prima parte di stagione». Con un problema: che in questo remake del sabato tedesco, oggi come allora al secondo posto c’è Fabio Quartararo. Il passo dei due è simile, la battaglia si annuncia avvincente, perché le chance di superare ci sono, il grip anche, e l’asfalto consente di filare per tutti e 26 i giri senza preoccuparsi troppo dell’usura gomme, a prescindere dalla mescola (hard o soft, la media poco gettonata). In prima fila anche Jorge Martin, fin qui vincitore del settimanale duello con Bastianini, anche perché Enea, tradito da guai tecnici, non ha superato il Q1. Quarto il sempre più in crescita Marco Bezzecchi, quinto Aleix Espargaro: «L’obiettivo – ha detto il pilota Aprilia - è andare in vacanza con meno di un GP di distacco da Quartararo», meno di 25 punti. Considerando che adesso ne ha 34, deve stargli davanti, e nemmeno di poco. Auguri. A lui e agli italiani delle classi minori, tutti lontani ( Foggia 7° in Moto3; Vietti 11° in Moto2...) dai polemen Ayumu Sasaki e Jake Dixon.
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