La Gazzetta dello Sport

La vittoria non basta

Jacobs col freno A Rieti solo 10”12 «Devo gareggiare» A tre settimane dai Mondiali e al rientro dopo 38 giorni, fatica sui 100: prima 10”17, poi una volata senza brio. Giovedì a Stoccolma

- Di Andrea Buongiovan­ni INVIATO A RIETI

Un urlo strozzato in gola: mai un campionato italiano ha proposto nella stessa finale tre ori olimpici. Succede a Rieti 2022: al Guidobaldi, in una giornata infuocata, l’entusiasmo è alle stelle. Sui blocchi dei 100, poco prima del tramonto, si schierano Marcell Jacobs, Filippo Tortu e Lollo Patta, trequarti della 4x100 d’oro a Tokyo. La pista sabina, teatro di otto record del mondo, è tradiziona­lmente molto veloce: si attendono fuochi d’artificio. Superfluo dire che il grande atteso è Jacobs: manca alle gare da 38 giorni, trascorsi a curare il bicipite femorale sinistro acciaccato. Va a caccia del pokerissim­o, del quinto titolo consecutiv­o sulla distanza. Già dopo la batteria, però, l’ambiente si raffredda. L’urlo, appunto, resta in gola. Il poliziotto bresciano non fa meglio di 10”17 (+0.3). Con Tortu, nella corsia al fianco, a 10”26. Trascorre poco più di un’ora. Marcell cresce a 10”12 e pure – per l’unica volta nella giornata – con un bel po’ di vento contro. Ma insomma... Come sempre, quando c’è il “nuovo” Jacobs, l’asticella sale molto alta. Allora, perché negarlo? Resta un po’ di amaro in bocca. Chi avrebbe immaginato che il campione olimpico potesse venir impegnato da Chituru Ali? Il giovano comasco lo francoboll­a quasi fino al termine e chiude in 10”16, davanti a un Tortu a sua volta poco reattivo (10”24). Poi Patta con 10”28, quindi Polanco con 10”32.

L’analisi Le due volate di Jacobs hanno uno sviluppo simile. E, a essere onesti, non fanno pensare molto in positivo in vista dei Mondiali di metà luglio. Soprattutt­o consideran­do quanto forte vadano gli specialist­i statuniten­si guidati da uno scatenato Fred Kerley. Il lungo stop, del resto, non poteva non lasciare ruggine nei meccanismi dell’allievo di Paolo Camossi. Marcell, dopo una buona reazione allo sparo, fatica a mettersi in moto e nemmeno il lanciato è quello dei giorni migliori. L’azione è un po’ legnosa, macchinosa, frenata, come mancasse di agilità. Ed è priva della solita eleganza. Il compasso si allarga a fatica, incatenato forse dal timore di nuovi problemi. La “macchina”, insomma, non è libera

Due volte olimpionic­o

Marcell Jacobs, 27 anni: olimpionic­o in carica sui 100 e con la 4x100, vanta il record europeo dei 100 con 9”80 e quello indoor dei 60, 6”41. Il miglior tempo regolare all’aperto del 2022 è il 10”04 del 18 maggio a Savona (9”99 ventoso in semifinale) di girare a pieni giri, non è disposta a correre rischi. Ma la buona notizia è che, dal punto di vista fisico, i guai sono superati: il doppio impegno ravvicinat­o e le relative sollecitaz­ioni sono stati ben supportati. Non era scontato.

Cercavo l’assetto migliore, l’ho trovato in parte. Il vento non aiutava

Ai Trials Usa si va sempre forte, a Eugene vedrò di arrivare pronto Marcell Jacobs Campione olimpico 100 e 4x100

Il commento «Ho bisogno di gareggiare - sospira Marcell -: il cronometro non mi soddisfa, ma le sensazioni, soprattutt­o in finale, sono state discrete. Mi manca l’abitudine a certi ritmi, ho cercato il miglior assetto e l’ho trovato solo in parte. In più il vento non ha aiutato. Devo tornare a spingere al 100%, ci proverò sin da giovedì a Stoccolma. Intanto ho onorato il campionato italiano e questo quinto titolo mi inorgoglis­ce. Dopo la defezione all’ultimo momento al meeting dello scorso anno, lo dovevo anche al meraviglio­so pubblico reatino. I risultati dei Trials statuniten­si? A Eugene si va sempre forte... Ai Mondiali mancano tre settimane. Vedremo di farci trovare preparati». A proposito: «Sarà una gran bella sfida – aveva postato Marcell in mattinata all’indirizzo di Kerley -: ci vediamo in Oregon». «Non vedo l’ora – ha replicato il texano dopo la finale dell’azzurro -: ricordati che correrò in casa».

Le prospettiv­e Mentre l’acuto arriva dalla pedana del triplo, col cubano (di Roma) Andy Diaz a 17.68 e Andrea Dallavalle a 17.28, seconda e quinta misura mondiale 2022, oggi su tutti tocca ad Ale Sibilio, che nei 400 potrebbe fare meraviglie e a Gimbo Tamberi, alla viglia costretto a una risonanza magnetica per il riacutizza­rsi di un dolore all’inserzione alta della gamba sinistra, quella di stacco. Tornando a Jacobs, che a Rieti mai aveva fatto meglio di 10”21 (luglio 2020): oggi, con 10”12, non si va tanto lontano. E nemmeno col 10”04 del 18 maggio a Savona. Sono 19 gli uomini che in questa stagione hanno già corso sotto i 10 secondi. Ai quali andrebbe aggiunto il gallese Jeremiah Azu che ieri sera, ai campionati britannici di Manchester, è volato in 9”90 (ma con vento oltre la norma a +2.5 m/s). Per Jacobs, già domani, la partenza per la Svezia. Da lì, venerdì, il trasferime­nto negli Stati Uniti. La rincorsa a un nuovo sogno sta per cominciare.

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