La Gazzetta dello Sport

«Mi manca una vittoria Ne ho bisogno per svoltare»

Al Tricolore c’è anche il veronese, a secco da più di 4 mesi. Che caldo: 40°

- Di Ciro Scognamigl­io @CIROGAZZET­TA

Andare dritto al punto. Tra i pregi di Elia Viviani non c’è dubbio che ci sia (anche) questo: «Ho bisogno di una vittoria per poter dire ‘sono qui’». Non esulta dall’11 febbraio (Tour de la Provence), e nel frattempo da maggio — quando è rimasto fuori dal Giro d’Italia — ha messo assieme 8 piazzament­i nei 5. «Se non fossi stato bene, non li avrei fatti, pur in corse non di primissimo piano. Però mi serve un segnale più forte, senza dubbio». Non è semplice che arrivi oggi al Tricolore in Puglia, complicato dal caldo: attesi 40°. «L’aria è così calda che sembra di essere nel deserto», riferisce il 33enne veronese di IneosGrena­diers.

3Perché il successo non sta arrivando, Elia?

«Una somma di diversi fattori. Qualche errore personale. La mancanza di un vero ultimo uomo. Allo Zlm Tour poi sono caduto, e la cosa in Occitania mi ha condiziona­to, pedalavo male, il polpaccio sinistro era affaticato. Ora credo di essere a posto».

3 È sempre convinto che tornare a Ineos-Grenadiers sia stata la scelta migliore?

«Sì. Sappiamo quanto sia adatta la Quick-Step ai velocisti, ma di fatto la possibilit­à di ritornare lì non si è mai concretizz­ata. E io sono nel posto in cui volevo essere, con un progetto fino al 2024, all’Olimpiade di Parigi. Non vincendo tra Uae Tour e Tirreno-Adriatico, sapevo che avrei dovuto fare i conti con delle rinunce, vedi il Giro d’Italia».

3Al Tricolore quante possibilit­à si dà di vincere?

«Il chilometra­ggio, quasi 240 km, e il caldo non mi fanno paura. Certo, io ho un solo compagno, Puccio. Bisognerà vedere soprattutt­o le squadre più numerose, penso alla Eolo con Albanese e la Bardiani, ma pure Astana e Uae, come vorranno gestire la corsa. Io ho una speranza».

3Quale?

«Che il caldo abbia un effetto ‘frenante’, che dunque la gara non venga dura da troppo presto. Il circuito finale lo vedrò in gara, Nizzolo mi ha detto che l’ultimo strappo (-5,5 chilometri dalla fine, ndr) ha 600 metri parecchio duri e poi non spiana subito».

3Fare

bene qui avrebbe un significat­o importante anche in chiave azzurra?

«L’Europeo di Monaco di Baviera, il 14 agosto, è centrale in questa fase della mia stagione. Ma, per poter avere un ruolo da capitano, dovrei dimostrare di poter vincere in una delle corse importanti che farò in avviciname­nto, come il Giro di Polonia che comincia a fine luglio».

3Lei

ha vinto il Tricolore quattro anni fa, Vincenzo Nibali ci diceva ieri che non capisce chi lo snobba. Stavolta, tra postumi da Covid e cautele dei team in vista del Tour, diversi possibili protagonis­ti non ci saranno. Che cosa ne pensa?

«Quella di campione italiano è una delle maglie più belle e prestigios­e. Portarla è un onore. e credo che tutti vorrebbero indossarla. Io ho saltato il Tricolore qualche volta, ma solo quando il percorso troppo duro mi dava zero possibilit­à. Con almeno l’1% di chance... è giusto esserci».

3E i timori per il Covid?

«Di recente ci sono state gare in Svizzera, in Occitania, in Belgio... Non credo proprio che al Tricolore ci siano pericoli maggiori rispetto a quelle competizio­ni. Capisco le cautele ma non le condivido».

3Chiudiamo con uno sguardo al Tour: ce la farà il suo compagno Ganna a vestire la prima maglia gialla?

«Sarò anch’io a Copenaghen il giorno della crono, per degli eventi di Ineos con dei vip. La penso come Wiggins: un Filippo al top è difficile da battere».

 ?? BETTINI ??
BETTINI

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy