PER STEFANO È UN TOP IL TALENTO PERFETTO PER IL MILAN D’EUROPA Pioli dà l’Asensio
«È un grande» ha detto il tecnico un mese fa: può giocare da “10” o a destra. E per il Real può partire, il rinnovo è lontano
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e strade di Pioli e Asensio per ora procedono in parallelo: weekend con matrimonio per entrambi (Stefano invitato a una cerimonia di famiglia, Marco ha festeggiato quello del compagno Dani Carvajal) preceduto da vacanze al mare (Sicilia e Versilia vs Bahamas e Miami) e sfilate in pullman tra Milano e Madrid (2-1 per Asensio, Liga e Champions con il Real contro lo scudetto del Milan). Le vie del mercato, questa estate, potrebbero unire le due traiettorie in un solo destino colorato di rosso e nero, e anche in questo caso i punti di contatto non mancano: al tecnico del Milan occorre un trequartista in grado di giocare anche a destra, preferibilmente mancino, e lo spagnolo del Real risponde ai requisiti; per Pioli i vincenti che alimentano la cultura del successo sono i benvenuti e nel salotto di Asensio luccicano 14 trofei (tra cui tre Champions e altrettante coppe del mondo per club); Marco dice di voler continuare a crescere e Stefano è un maestro nel tirare fuori il meglio da chi non si sente ancora arrivato. L’incastro può funzionare, e il gradimento è già stato reso pubblico, tra le righe ma nemmeno troppo: «Asensio è un grande giocatore, però è del Real e io sono troppo contento dei miei per parlare di altri», ha detto un mesetto fa Pioli in una intervista ad
Se il Milan ha messo il maiorchino nel mirino, insomma, è anche perché ci sono ottime premesse tecniche e tattiche: il calcio di Asensio e quello di Pioli sono altamente compatibili.
Due in uno Asensio piace a Pioli ma ovviamente non solo a lui. Per il d.t. Maldini, ad esempio, lo spagnolo del Madrid è uno di quei profili in grado alzare il livello anche in Europa, pensiero condiviso dal d.s. Massara. Investendo sul suo talento adattabile in due posizioni da rinforzare, poi, i dirigenti del Portello ottimizzerebbero le risorse di mercato e destinerebbero il resto del budget a mediano e difensore centrale, altri ruoli da potenziare. Il curriculum di Asensio può soddisfare anche le esigenze della proprietà, pronta a investire sui calciatori di talento e con margini di miglioramento: Marco ha 26 anni, è nel pieno della carriera e affermarsi da protagonista in rossonero dopo i trionfi con il Real ne accrescerebbe ulteriormente il valore
In uscita Prima però occorre far decollare una trattativa che ancora non è entrata nel vivo, un po’ perché sul taccuino rossonero il nome di Asensio non è l’unico – De Ketelaere, Ziyech, Zaniolo e Dybala restano osservati speciali – e un po’ perché il giocatore deve definitivamente convincersi di un futuro lontano da Madrid. Il suo contratto infatti scade tra un anno e Marco e il Real sono arrivati al classico bivio di fronte al quale bisogna prendere una decisione: «È un argomento di cui stiamo discutendo – ha detto lo spagnolo nei giorni scorsi –, stiamo parlando per capire se è il momento di andarmene o meno, anche se ho ancora un anno di contratto. Io mi sento più maturo e voglio continuare a crescere». Per farlo, Asensio si è affidato a Jorge Mendes, agente con cui Maldini e Massara dialogano da tempo per Renato Sanches e Leao, ma nell’ambiente madridista la sensazione è che il Real abbia altri piani e non intenda rinnovare il contratto del suo numero 11. Scenario che spinge Asensio a guardarsi intorno e a valutare l’opzione migliore: il Milan scudettato che si prepara a giocare la Champions da testa di serie e che punta a tornare competitivo anche in Europa può senz’altro rientrare nella short list di Marco. Appeal del club al quale può aggiungersi, all’occorrenza, anche quello della sua bandiera in giacca e cravatta: tre anni fa il faccia a faccia tra Maldini e Theo Hernaneconomico.
Diplomazia I rapporti tra i club possono aiutare: da Madrid in questi anni sono arrivati Theo e Brahim
dez a Ibiza era stato decisivo per convincere il francese a lasciare Madrid per il Diavolo, e la storia potrebbe ripetersi anche stavolta con Asensio.
Asse e assist Che andrà convinto anche con uno stipendio il più possibile vicino alle sue richieste: si parte dai 5 milioni netti a stagione che l’ex canterano del Maiorca guadagna al Real e lo sconto fiscale del Decreto Crescita può aiutare il Milan. Il resto dovrà farlo la diplomazia, perché da Madrid vogliono incassare almeno 20 milioni (anche se c’è il rischio di perdere il giocatore a zero nel 2023), e i rapporti tra il club di Florentino e il Milan, storicamente ottimi, possono agevolare il confronto: durante la gestione Elliott i buoni uffici hanno vestito di rossonero Hernandez e Brahim Diaz. Succederà anche con Asensio?