La Gazzetta dello Sport

Sara Gama «SEMPRE UNITE E... PROFESSION­ISTE IL NOSTRO EUROPEO È UN MESSAGGIO PER TUTTA ITALIA»

- Di Marco Calabresi

Il capitano della Nazionale e la sfida continenta­le «Che entusiasmo attorno a noi»

Finalmente saremo atlete pro’: abbiamo ottenuto un nostro diritto Sara Gama Capitano della Nazionale

N

umero tre sulla maglia, quattro Europei nel curriculum. Non c’era mezzo dubbio, ma da ieri Sara Gama ha il biglietto per l’Inghilterr­a, dove l’Italia tra 13 giorni debutterà contro la Francia, nazione che la accolse e che scelse nove anni fa per sentirsi profession­ista. Da venerdì 1° luglio, giorno in cui inizia la nuova stagione, profession­iste lo saranno anche le calciatric­i italiane. «Un percorso pazzesco, un traguardo fortemente voluto ma per nulla scontato».

3Si percepisce nello spogliatoi­o della Nazionale questo passaggio epocale?

«Venerdì dovremo mettere da parte l’emozione perché giocheremo l’amichevole con la Spagna, ma sarà un giorno storico. Abbiamo ottenuto un diritto che avremmo dovuto già avere, per il quale abbiamo lavorato in campo e fuori. Finalmente saremo riconosciu­te per quello che facciamo, e sarà un segnale per tutti, quello di dare l’opportunit­à alle atlete di poter avere benefici che vanno al di là dell’attività sportiva».

3 Lei, anche per i suoi ruoli istituzion­ali, è stata una delle pioniere del passaggio al profession­ismo. C’è una tappa di questo percorso che vale più delle altre?

«Ce ne sono tantissime. Il Mondiale del 2019 giocato in Francia, per esempio, ce lo porteremo dentro per sempre, come l’essere ricevute dal presidente Mattarella. Ma ci sono tanti momenti “dietro le quinte” che non si vedono e che sono stati altrettant­o significat­ivi per tutte noi. Le calciatric­i sono state compatte nel voler raggiunger­e questo storico risultato».

IPP

3Cosa vorrebbe ora dal calcio femminile?

«Che rimanesse così com’è, senza cambiare la propria essenza, mantenendo i valori dello sport. In questo senso, il ruolo dei media è molto importante. Ho visto entusiasmo nel pubblico, ma anche nei giornalist­i, che del calcio femminile raccontano prima di tutto le cose belle. E sono tante».

3Speriamo di raccontare un bell’Europeo, allora. Siete pronte?

«Abbiamo lavorato molto bene, con un gruppo numeroso in cui ovviamente la c.t. ha dovuto fare delle scelte. Ma vedo tanto coinvolgim­ento e, come dico spesso, non siamo mai solo quelle che siamo qui».

3 Cosa dice un capitano a quattro ragazze escluse all’ultimo taglio?

«Piuttosto, le cose belle sono quelle che loro hanno detto a noi. Hanno dimostrato attaccamen­to alla maglia: sono deluse ma hanno fatto sentire il bene che vogliono a questo gruppo. È bello percepire questo sentimento in ragazze così giovani. Il presente è già nelle loro mani».

3Obiettivi?

«Quello che ci ha permesso di arrivare fino ai quarti del Mondiale è stato il pensare partita dopo partita. Sarà un Europeo estremamen­te competitiv­o, sin da subito, consideran­do che sette delle prime otto dal Mondiale del 2019 furono europee».

3Voi del blocco Juve trovate la Francia di Peyraud-Magnin e l’Islanda di Gunnarsdot­tir. Una è vostra compagna, l’altra lo sarà...

«E torno al concetto di profession­ismo e crescita del movimento. Il livello delle nostre squadre si sta alzando, cosa indispensa­bile per poter competere sia a livello di club che di nazionali».

3Tre

fotografie dei suoi precedenti Europei. Il primo nel 2009, da ragazzina.

«Era il primo con la maggiore, fu tutto nuovo. L’anno prima avevo vinto quello Under 19. A proposito, oggi le nostre Under 19 debuttano nel loro Europeo: fatevi valere».

Poi arrivò quello del 2013: come quattro anni prima, Italia fuori con la Germania.

3

«Non riuscii a vivermelo fino in fondo, a causa degli infortuni...».

3Arriviamo a quello del 2017, che per lei è durato mezzora.

«Uno scontro di gioco nei primi minuti della partita con la Russia mi fece saltare un addominale. Per noi non andò bene, uscimmo nei gironi. Ma in questi cinque anni di cose ne sono cambiate».

3Come ha trascorso l’ultima giornata prima di riprendere a preparare l’Europeo?

«In relax totale, in un agriturism­o».

3Qualche

giorno fa, invece, il suo volto e quello di Cristiana Girelli sono finiti su due etichette speciali di vino. Si è emozionata?

«Siamo state ospiti di Silvia Fuselli, che dopo aver lasciato il calcio giocato e la Nazionale ora produce vini e ha pensato a un’edizione limitata per noi, con l’etichetta disegnata da un’altra calciatric­e, Deborah Salvatori Rinaldi. Una giornata che mi porterò dentro, come tutto il viaggio fatto insieme in questi anni nel calcio».

3 A 33 anni, e con una carriera nella politica del calcio già avviata, ci pensa alla sua seconda vita?

«A cosa fare dopo ci ho sempre pensato. Non so stare ferma: così come Silvia ha trovato la passione per il vino, io ho quella di occuparmi di calcio. L’importante è continuare a studiare, formarsi e informarmi. Prossimo obiettivo: fare il corso da direttore sportivo».

 ?? ?? Leader vincente Sara Gama, 33, difensore della Juventus e capitano della Nazionale: in azzurro ha vinto un Europeo U19 nel 2008; in carriera, 6 scudetti
Leader vincente Sara Gama, 33, difensore della Juventus e capitano della Nazionale: in azzurro ha vinto un Europeo U19 nel 2008; in carriera, 6 scudetti
 ?? GETTY ?? L’esempio del capitano Sara Gama durante una sessione di allenament­o: il capitano azzurro è pronto per l’Europeo
GETTY L’esempio del capitano Sara Gama durante una sessione di allenament­o: il capitano azzurro è pronto per l’Europeo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy