Stipendio da 7,5 milioni Per il Barça un flop clamoroso Pjanic quanto costi
Male il primo anno al Camp Nou, disastro al Besiktas Ora torna da Xavi
È nato a Tuzla (Bosnia) il 2 aprile 1990. Cresce in Lussemburgo allo Schifflange, si afferma in Francia, prima con il Metz nel 2007 poi con il Lione dal 2008 .
In Italia
La Roma lo prende ad agosto 2011; dopo 5 stagioni e 185 gare (630 gol) la Juve lo acquista per 32 milioni. Nel 2020-21 al Barcellona, 30 match e zero gol; l’anno scorso al Besiktas.
Joan Laporta cita spesso la nefasta gestione del Barcellona che ha preceduto il suo ritorno alla presidenza, e, conti alla mano, non ha torto. Josep Maria Bartomeu, il massimo dirigente che l’ha preceduto dal 2014 e se n’è andato dimissionario, a fine ottobre del 2020, ha speso soldi che non c’erano, che potevano arrivare e non sono mai arrivati, ma soprattutto ha costruito opere d’ingegneria finanziaria che sono crollate alla prima pressione e ha gonfiato a dismisura la massa salariale.
Scambio letale Preambolo necessario per presentare il caso Pjanic. Miralem, 32 anni lo scorso aprile, arrivò al Camp Nou due anni fa proprio di questi tempi (bisognava chiudere l’affare entro il 30 giugno per questioni di bilancio) nell’ambito dello scambio col brasiliano Arthur, architettato da Juventus e Barcellona. Cifre cospicue per i cartellini di entrambi i giocatori, anche se i bonifici scambiati tra i due club furono assai esigui. E grandi ingaggi ai due centrocampisti, anche perché Arthur non aveva alcuna voglia di lasciare il Barcellona e fu necessario fargli capire che il suo sacrificio era fondamentale per la sopravvivenza del club catalano. Pjanic è arrivato al Camp Nou con Quique Setien in panchina ma si è rapidamente trovato dal 19 agosto 2020 - con l’olandese Ronald Koeman, e il feeling tra i due è passato rapidamente da scarso ad inesistente. Con annessi scambi di accuse verbali a mezzo stampa, e un rapporto insostenibile.
Prestito negativo Così lo scorso anno il bosniaco è stato ceduto al Besiktas turco. Ad Istanbul le cose sono andate in maniera mediocre per tutti: la squadra in campionato ha chiuso al sesto posto a ben 22 punti dal Trabzonspor campione, Mire ha giocato, si è fatto male a fine settembre scorso a un tendine di un ginocchio, è tornato, du nuovo fuori a metà febbraio fino a fine marzo, soprattutto non ha mai brillato veramente. E non si è mai parlato di acquisto definitivo o di rinnovo del prestito. Le parti non erano soddisfatte, con grande scorno del
Barcellona.
Il ritorno
Così il 4 luglio Pjanic è atteso a San Joan Despí per la ripresa degli allenamenti del Barcellona. Il giocatore ha parlato con Xavi e questi gli ha detto che l’aspetta per valutare insieme la situazione. Che è assai complessa. Perché il Barça nel 2020 l’ha messo a bilancio per 60 milioni di euro impossibili da ammortizzare, e gli ha offerto un contratto quadriennale, in scadenza nel
2024, da 7,5 milioni di euro netti più i premi. Una cifra che oggi al Camp Nou non si possono permettere, e la cosa vale anche per la stragrande maggioranza del mercato europeo. Ovviamente se il Barcellona
dovesse riuscire a convincere Frenkie de Jong ad andare al Manchester United del nuovo tecnico Erik Ten Hag che l’ha già avuto all’Ajax - per 80 milioni di euro -, le possibilità per Miralem Pjanic di restare aumenterebbero, perché comunque un vice-Busquets è necessario. Se l’olandese dovesse restare, per il bosniaco la situazione si farebbe insostenibile. In ogni caso, con o senza De Jong, quello stipendio per una squadra che al momento nel salary cap della Liga ha un valore negativo pari a 144 milioni di euro, è una zavorra enorme.
Disastro Turchia Ha chiuso al sesto posto e ha collezionato un infortunio dopo l’altro
Alternative Si è parlato dell’Olympique Marsiglia, ma l’ingaggio frena la trattativa
Prove di dialogo
Però le alternative sono tutte da trovare. Barcellona e Besiktas nella stagione appena chiusa si sono divise le spese relative allo stipendio di Mire, fifty-fifty. Qualche giorno fa si è parlato di un interesse dell’Olympique Marsiglia del tecnico argentino Jorge Sampaoli, pista chiusasi però rapidamente. Altri acquirenti al momento non ce ne sono. E per questo Xavi ha teso la mano a Pjanic: fino ad oggi per il Barcellona l’investimento sul centrocampista ex Roma e Juventus è stato fallimentare, ma con un contratto tanto oneroso e tanto lungo forse la cosa migliore è provare ad intendersi, personalmente e tecnicamente. E questo è quel che moto probabilmente faranno Xavi e Mire dal primo lunedì di luglio. In campo parlavano la stessa elegante lingua, ora però a disturbare il dialogo ci sono lo stipendio di Pjanic e le difficoltà economiche del Barça.