Tamberi vince ma solo a 2.26 e poi litiga con Fassinotti
L’oro di Tokyo battibecca col rivale che aveva sconfitto allo spareggio
Non si sono mai amati. E non hanno perso occasione per dimostrarselo. Sulla pedana dell’alto degli Assoluti di Rieti 2022, nel giorno in cui una grande Elena Vallortigara vola a 1.98, seconda prestazione mondiale stagionale, Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti sono protagonisti di un caso poco edificante. Al di là delle colpe. A Tamberi, che rispettando una curiosa cadenza (2012, 2014, 2016, 2018, 2020, 2022) torna a casa col sesto titolo all’aperto, costa un cartellino giallo per comportamento antisportivo (“gesto plateale”), come da foglio gara ufficiale (regola 18.5). Il tutto accade al termine di una gara particolare. Il campione olimpico vince, ma non va oltre 2.26. E dopo ben quattro errori alla quota. Quattro, sì. Perché l’anconetano, superate tutte le misure fino a 2.23 senza errori, in vetta alla classifica è appaiato proprio a Fassinotti. E qui, contrariamente a quanto accaduto ai Giochi di Tokyo con Mutaz Barshim, si va agli spareggi. Se là i due amiconi si erano consultati e insieme avevano deciso di condividere uno storico oro, qui non c’è nemmeno uno scambio di sguardi. A termini di regolamento, si va avanti a oltranza. Si ricomincia, allora. Entrambi sbagliano, appunto una quarta volta, 2.26. Poi entrambi superano subito 2.24. Si torna a 2.26: il piemontese fa nullo, il marchigiano, di rabbia, va oltre l’asticella. Non basta per vincere la gara, perché l’australiano Starc, pur fuori classifica, il 2.26 lo ha centrato nei tempi opportuni. Ma per conquistare il titolo sì.
Le parole Poi, dopo il salto riuscito di Tamberi - che chiede vanamente ai giudici di continuare - si vede Fassinotti che va a dare la mano al rivale e il rivale che lo allontana il malo modo, mandandolo platealmente a quel paese. «Sono stato io a provare a salutarlo – sostiene Gimbo – e lui, come altre volte in passato, mi ha apostrofato con una frase infelice. “Tanto non puoi saltare più” mi ha detto, ben sapendo che il mio solo obiettivo di giornata era andare molto più in alto». In ogni caso – anche se poi sul podio
Mai stati amici Scontro ricomposto alla premiazione. Brava Vallortigara: 1.98, seconda misura mondiale del 2022
gli atteggiamenti sono stati più cordiali - un episodio da dimenticare, anche perché avvenuto sotto gli occhi di tanti giovani, ai quali poi Tamberi si è peraltro concesso con la consueta generosità. «Ho sentito che chiedeva di proseguire - riferisce il portacolori dell’Aeronautica - per chiarirgli la situazione senza che si innervosisse ulteriormente, gli ho solo detto “Non credo si possa”. Tutti, comunque, hanno visto come è andata. Non me la sono nemmeno presa: faccia quel che vuole, come sempre. Ma siamo adulti: ho persino chiesto che non gli venisse dato il giallo. Non è bello per un campione olimpico. La decisione di proseguire? Non ci siamo parlati: a me stava bene, penso anche a lui».
Ho problemi tecnici, ma nulla di grave: spero di risolvere tutto e che l’azzurro mi cambi pelle
Tensioni Resta che Tamberi, pensando ai Mondiali di Eugene al via il 15 luglio, vive un momento difficile. «Ho problemi tecnici – ammette – e in più il fastidio all’inserzione della gamba sinistra, quella di stacco, non mi fa stare sereno. Non è nulla di grave, come ha confermato sabato una risonanza magnetica, ma mi condiziona negli ultimi tre appoggi. Spero di risolvere il tutto in fretta e che la maglia azzurra, come tante altre volte, mi consenta di cambiare pelle». Gimbo domenica - è confermato - partirà per un raduno premondiale a Chula Vista, in California.
Gianmarco Tamberi
Squadra mondiale Oltre alla Vallortigara, che solo col 2.02 del 2018 ha fatto meglio («Ho trovato una nuova stabilità – dice - ai Mondiali voglio entrare in quella finale che, nelle rassegne internazionali, mi è sempre sfuggita»), piacciano Ayo Folorunso, con 54”60 a 6/100 dal record italiano dei 400 hs di Yadi Pedroso e Daisy Osakue, con 63.24 a 42 cm da quello del disco, suo e di Agnese Maffeis. Oggi il consiglio federale, riunito a Roma, definirà la squadra iridata: sarà di una sessantina di atleti. Per l’ufficializzazione serviranno alcuni giorni. Si attende anche il conferimento di incarichi annuali di collaborazione in settori diversi a ex azzurri come Francesco Panetta, Stefano Tilli e Antonella Capriotti.