Reparto super Ma il sacrificio è necessario per l’ok ai conti
Nelle giornate migliori, quelle più tranquille, ma anche quando soffiava vento là dietro, l’Inter aveva sempre una certezza a cui grapparsi: la difesa super è stata come una coperta calda in questi ultimi tre anni nerazzurri. La SDB, il trio di colossi forgiato nel fuoco da Antonio Conte e usato con costanza anche da Simone Inzaghi, è stato il miglior reparto di tutto il campionato italiano nel periodo, pur vincendo solo un titolo su tre. Da quando Milan Skriniar, Stefan De Vrij eAlessandro Bastoni si sono messi sulla stessa linea, stagione 201920, i nerazzurri hanno subito 103 gol totali in serie A. Molti meno delle seconde in questa speciale classifica: Juventus e Milan, che nel mentre avrebbero pure vinto uno scudetto a testa, inseguono quindici gol più indietro, a quota 118. Adesso ciò che il destino e Conte hanno unito verrà molto probabilmente separato dal mercato, che per definizione guarda i soldi e non il cuore.
Le scelte Quanto la difesa dei sogni nerazzurri verrà smembrata dipenderà dalla possibilità di aggiungere De Vrij a Skriniar: lo slovacco è ormai vicinissimo al Psg, ma anche l’olandese è tutt’altro che incedibile. Insomma, inizierà una nuova era, obbligata dagli eventi, dai conti e dalle necessità future: la scelta di intervenire nel reparto arretrato nasce dalla consapevolezza che è sempre più facile rimpiazzare un difensore piuttosto che un attaccante, ma anche dal fatto che l’interesse dei compratori più danarosi d’Europa si sia concentrato sui centrali nerazzurri. Su tutti Skriniar, l’uomo sacrificato sull’altare della sostenibilità, più o meno come Achraf Hakimi, prima che arrivasse la slavina Lukaku verso il Chelsea. Oltre alla destinazione finale, il Psg, anche le cifre di questa operazione ricordano quella che portò il marocchino sotto la Tour Eiffel: nel complesso, si balla attorno ai 70 milioni.
I risparmi
La decisione come sempre arriva dall’alto, dalla casa madre Suning, ed è stata condivisa da tutta la dirigenza nerazzurra per affrontare la stagione con la dovuta serenità: serve chiudere il mercato con un attivo robusto, una sessantina di milioni circa. E anche la vendita di Pinamonti, diretto verso Bergamo, aiuterà a centrare quella cifra. Il denaro in entrata servirà anche a sostenere gli acquisti, tanti, ben cinque, fatti in questo inizio di mercato. Senza scordare la necessità di ridurre il monte ingaggi di un 15% o giù di lì: saranno pure da considerare i “nuovi” 12 milioni lordi di Lukaku e i 9 sommati di Mkhitaryan e Onana, ma qualche risparmio in uscita si intravede già: con Sensi 3,7 milioni, con Radu 1,8, con Perisic 9,2, con Vecino 4,6, con Ranocchia 3,3, con Kolarov 2,7. Aspettando i due cileni in uscita, che insieme pesano ancora più di 20.
Lo slovacco aveva le migliori offerte. Serve pure cedere Pinamonti. E scende il monte ingaggi...