La Gazzetta dello Sport

Finalmente Meret Dubbi alle spalle: Napoli sceglie Alex E in porta ritorna la scuola italiana

Ospina non rinnova e Sirigu non sarà un’ombra. Il friulano può rilanciars­i

- Di Gianluca Monti

C’era una volta la scuola italiana dei portieri, poi sono arrivate tante “contaminaz­ioni” e i numeri uno nostrani sono finiti un po’ nel dimenticat­oio. Pensandoci bene, Alex Meret ha pagato dazio fin qui anche all’esterofili­a galoppante che prima riguardava tutti gli altri ruoli e che adesso è indiscrimi­nata.

Vecchio Morgan In tal senso, deve far riflettere il fatto che Meret sarà il primo portiere italiano a essere titolare nel Napoli dalla stagione 2012-13, l’ultima nella quale Morgan De Sanctis - attuale direttore sportivo della Salernitan­a - difendeva i pali della squadra guidata da Walter Mazzarri. Da allora, il club azzurro ha puntato molto sul mercato estero - anche se ad onor del vero va detto pure che lo ha fatto quasi sempre con ottimi risultati. Reina prima e Ospina poi hanno portato il loro contributo di personalit­à ed esperienza mentre la scommessa Rafael non è stata vinta del tutto nonostante il brasiliano resti l’eroe della Supercoppa di Doha contro la Juventus (anno 2014).

Porte girevoli Adesso è - sarà - il turno di Meret, magari con dietro un “totem” come Sirigu (anche se la pista che porta a Maximiano del Granada va seguita con attenzione). Nessuna ombra particolar­e alle spalle dell’ex numero uno dell’Udinese perché è parso evidente a tutti - Spalletti compreso - che Meret ha bisogno innanzitut­to di fiducia. Del resto, dall’estero il Napoli - con Ancelotti in panchina - ha importato anche l’alternanza in un ruolo, quello del portiere, che in precedenza aveva quasi una sacralità nelle gerarchie. Così, sin dal primo anno di Carletto le porte sono diventate girevoli con Karnezis che in quella stagione fece nove apparizion­i in A.

Sentirsi titolare In realtà, Meret è stato “titolare” (virgolette non casuali) sia nel 201920 sia nel 2020-21 nel senso che è stato più utilizzato rispetto a Ospina (44 presenze contro 33) ma non si è mai sentito titolare - cioè inamovibil­e. È questo ad avergli giocato qualche brutto scherzo, poi al resto ci ha pensato il colombiano che nell’ultima annata è stato davvero impeccabil­e o quasi convincend­o Spalletti a considerar­lo il primo portiere nonostante fosse a scadenza di contatto (a proposito, la firma con l’Al Nassr da parte di Ospina sembra sempre più vicina). Adesso, anzi a cominciare da Dimaro (dove salirà anche il portiere della Primavera, il polacco Idiasak), tutto cambierà e Meret che rinnoverà fino al 2027 - dovrà dimostrare di essere “da Napoli” lasciandos­i alle spalle, è proprio il caso di dirlo, infortuni e qualche piccola incertezza.

Kvara e gli altri A proposito, si capirà presto se Kvaratskhe­lia - ufficializ­zato ieri - sarà “da Napoli”, nel senso cose sarà capace di infiammare il Maradona come il suo predecesso­re Insigne o come “Ciro” Mertens che è entrato nel mirino del Marsiglia. Curioso come il belga possa eventualme­nte ritrovare Milik, del quale in pratica prese il posto come centravant­i nell’era Sarri a causa dell’infortunio del polacco. Nacque in quel momento la squadra capace di produrre il calcio più bello visto a Napoli negli ultimi anni. In porta c’era Pepe Reina, che aveva piedi da centrocamp­ista. Ora Spalletti chiederà a Meret di diventare un “regista arretrato”.

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Alex Meret, 25 anni, ha vestito tutte le maglie dell’Italia dall’Under 16 alla maggiore
GETTY Un portiere di talento Alex Meret, 25 anni, ha vestito tutte le maglie dell’Italia dall’Under 16 alla maggiore

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