La Gazzetta dello Sport

Dolce: «È il riscatto di Tokyo, non fermiamoci»

Il giocatore del Brescia: «Tutte queste medaglie azzurre ci stanno caricando. Ormai dimenticat­a l’amarezza dei Giochi»

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Una tripletta facile al Sudafrica, una pesantissi­ma alla Grecia in semifinale: tenero, anzi Dolce è questo venerdì da campioni del mondo che pur di non scendere dal quel piedistall­o stanno cercando in tutti i modi di vincere. Vincenzo Dolce, salernitan­o del Brescia, c’era a Gwangju nel 2019 e sa quanto è stato bello. Chissà quante volte l’ha raccontano ai 5 debuttanti della Nazionale di Campagna. L’aveva preconizza­to «un grande Mondiale» proprio dopo quei 3 gol nel girone eliminator­io. Vincenzo ci credeva e ora è convinto del lieto fine: «Dopo tutte quelle medaglie vinte dall’Italia nelle altre discipline non poteva mancare la pallanuoto. Non ci accontenti­amo: vogliamo assolutame­nte arrivare fino alla fine. Siamo di nuovo in finale dopo una bellissima semifinale: anche nel 2019 a Gwangju eravamo concentrat­i come lo siamo adesso. Noi ci crediamo sempre, così andiamo avanti. La cosa bella è che nessuno ci dava per favoriti. Ma noi siamo un gruppo coeso, forte, unito. L’uno per l’altro,dà tutto per vincere. I nuovi hanno portato entusiasmo e voglia di fare risultato, hanno fame, voglia di vincere. E’ questa è la cosa fondamenta­le. Quando trovi le motivazion­i giuste riesci a dare una bracciata per il compagno e per tutti. E porti a casa le partite: è questa la forza del gruppo. Sono felicissim­o non per la mia prestazion­e, ma per l’Italia».

Riscatto Poi il salernitan­o ammette: «Dico la verità, non mi aspettavo una reazione del genere dopo Tokyo. Per alcuni di noi è stata proprio una brutta avventura, un trauma, prepari le Olimpiadi per 4 anni, anzi 5, tutti ci tengono, è un sogno che si avvera.

Qui ci tenevamo a fare bene, volevamo riscattarc­i. Siamo l’Italia e non vediamo l’ora di chiudere al meglio questa avventura. La finale sarà una battaglia: la spunterà chi sarà più concentrat­o e determinat­o. Cresce sfida dopo sfida». Come Dolce anche Nicholas Presciutti ha inciso sul match: «Siamo felici. Questo gruppo ha saputo amalgamars­i velocement­e, non ci sono prime donne, siamo pronti a soffrire l’uno per l’altro. Anche in finale servirà sacrificio fino all’ultimo secondo, si decide anche al suono della sirena».

s.a.

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Campano Vincenzo Dolce, 27 anni salernitan­o, del Brescia, iridato 2019

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