Scamacca dilemma MANCINI? Italia
IL PSG VUOLE CHIUDERE SFONDERÀ TRA I FENOMENI O INGUAIERÀ
Parigi val bene una Nazionale. O forse no, dipende. Gianluca Scamacca è alla svolta della carriera: lo vuole il Psg, lo pretende il nuovo direttore Campos che ha in mente per il tecnico Galtier un tridente da Champions. L’azzurro più i due fenomeni Messi e Mbappé. Siamo alle strette: un’offerta di 40 milioni più bonus sul tavolo, il Sassuolo cerca ancora qualcosa in più, ma l'intenso lavoro di mediazione tra le parti del suo agente Alessandro Lucci dovrebbe portare presto alla chiusura della trattativa. Problema da niente: nella rosa dei campioni di Francia c’è anche Neymar, pagato 222 milioni nel 2017, record impunito della storia del calcio. Bel problema.
Follia Neymar Il destino di Scamacca, e implicitamente dell’Italia, passa per Neymar. Storia complicata quella del brasiliano. Con la folle complicità del Psg che, nell’epoca dell’anarchia finanziaria, lo strappò al Barcellona per una cifra che non avrebbe recuperato neanche vincendo tre Champions di fila. Neymar ha rinnovato l’anno scorso fino al 2027, per uno stipendio da 40 milioni a stagione. La nuova dirigenza post-Leonardo se ne sbarazzerebbe subito, ma Neymar ha il coltello (e il contratto) dalla parte del manico. Se ne va soltanto se gli danno quello che gli spetta. Impossibile. O se qualcuno lo paga e gli assicura gli stessi milioni. Altrettanto futuribile. Oggi la prospettiva è che Neymar, il re degli indesiderati, resti in squadra. Farlo fuori, calcisticamente s’intende, è difficile, perché è anche un boss dello spogliatoio. E allora che prospettive avrebbe Scamacca?
Centravanti-regista Il centravantone di Dionisi con l’apertura alare di Batman arriva da una bella stagione nel Sassuolo: 16 gol, una presenza scenica spettacolare, movimenti e visione di gioco non facilmente riscontrabili in un “9” che sfiora i due metri d’altezza. L’evoluzione genetica del ruolo offre due esempi, Ibrahimovic e Dzeko, giganti, tecnici, con la propensione alla regia sulla trequarti. Scamacca è il prototipo più simile. Rispetto ai pre-pensionandi Dzeko (36) e Ibra (40), però, un’età promettente. Soltanto in Italia sei un “giovane” a questo punto della vita: a 23 anni non si può sfuggire alle responsabilità. Se un top club come il Psg ti chiama, improbabile rifiutare. Devi giocarti tutto.
Tridente da sogno Quale centravanti non vorrebbe avere Messi e Mbappé accanto? Con Pochettino in panchina, il Psg ha schierato tutta per la stagione il 43-3. Il futuro propone un disegno tattico diverso, ispirato sempre da Campos, un 3-4-1-2 con Messi dietro le due punte. Si dice che Campos abbia scelto in panchina Galtier perché non avrebbe problemi a rinnegare la sua identità e accontentare le richieste dirigenziali. Galtier ha sempre applicato il 4-4-2, a volte declinato in 4-23-1. Il suo capolavoro è stato il Lilla campione di Francia 2021: quella squadra impartì una lezione al Milan in Europa League, 0-3 a San Siro con una manovra organizzata che mai il Psg ha avuto nella sua storia, neanche con Tuchel. L’anno scorso al Nizza, però, la gestione tecnica di Galtier non è stata così esaltante. Altra incognita: si sa che Mbappé avrà un potere decisionale quasi pari a quello del tecnico. Meglio farselo amico: non basteranno gli italiani Verratti e Donnarumma.
Rischio panchina Scamacca rischia di diventare una delle tante “vittime” travolte da improvviso benessere nell’isola del Psg: da Pastore a Draxler, gente per cui i soldi sono stati più importanti dell’orgoglio e hanno fatto accettare la progressiva scomparsa dalle scene. Scamacca però è uno affamato. Uno che ha lottato contro la vita e ha avuto il coraggio di andare in Olanda, da ragazzino, per crescere. Un tridente mobilissimo con lui al centro sarebbe ideale: Messi a inventare a tutto campo, l’azzurro a fare da terminale oppure arretrare per scambiarsi posizione con l’argentino, e Mbappé a sfondare in velocità da tutte le posizioni. Se il progetto tattico è quello di Campos, allora Neymar sarebbe meno utile.
L’ingombrante presenza di Neymar rischia di sbarrare la strada all’azzurro che ha bisogno di giocare. Per lui e per la Nazionale
Il dilemma Ma se gli anticorpi del Psg tradizionalista dovessero rigettare Scamacca? Sarebbe un guaio anche per Mancini che ha problemi seri davanti. Lo straordinario Immobile della Lazio non riesce a ripetersi in azzurro, ma ha un solo erede. Mancini vede Scamacca centravanti della nuova Italia, ne apprezza le doti tecniche e fisiche che gli consentono tante soluzioni: il 9 d’area, quello di manovra e quello che permette ripartenze e lanci verticali. Indispensabile che giochi. Il Psg per Scamacca è tutto o niente. Può essere il grande salto: la Champions, l’allenamento con fenomeni e la maglia top ti trasportano su un’altra dimensione. Il rovescio della medaglia è intristirsi da spettatore, come successo a Icardi, complicando anche la vita di Mancini e di un’Italia disperatamente in cerca di un 9.