Juric secondo atto Crescere ancora curando i dettagli Il Toro riparte
Il tecnico potrà sfruttare il lavoro di costruzione della scorsa stagione
Ivan Juric atto secondo. Il Toro plasmato nella scorsa stagione dal tecnico croato ricomincia oggi a lavorare con l’obbiettivo di migliorare i risultati ottenuti nell’annata in cui l’allenatore ha trasmesso i suoi concetti di calcio: la classica semina. L’anno scorso i tempi di apprendimento erano stati sorprendentemente rapidi, in realtà. La qualità del gioco e gli atteggiamenti tattici e mentali hanno convinto i tifosi granata fin dalle prime giornate di un torneo che ha visto la squadra competere alla pari con tutte le formazioni top, perdendo la gran parte di questi confronti con un solo gol di scarto. Insomma, in campo c’è stato quasi sempre un Toro in grado di fare la partita contro qualsiasi avversario.
I particolari Adesso Juric proverà a eliminare quei difetti, per lo più di concentrazione, che sono costati molti punti in classifica in quanto emersi nel finale delle partite, quando rimediare diventa troppo complicato. Soltanto nei minuti di recupero il Toro aveva visto sfumare 8 punti, mentre sono stati ben 19 i punti persi da situazioni di vantaggio. E dopo quel 4-2 sull’Atalanta del 27 aprile diventato 4-4 con i gol di Pasalic al 78’ e di Muriel all’84’, l’allenatore fissò uno dei suoi obbiettivi immediati con queste parole: «Noi abbiamo giocato una partita splendida della quale sono orgoglioso. Peccato per la rimonta subita nel finale, purtroppo sono state queste situazioni a impedirci di competere per traguardi importanti. Ma questa è stata una partita fantastica, davvero, e se mi si chiede un bilancio del nostro torneo rispondo che sono soddisfatto per come siamo cresciuti globalmente dopo un inizio di stagione ricco di problematiche. Ora possiamo lavorare sui particolari». Ecco la missione: perfezionare i dettagli.
Il vantaggio Juric non parte più al buio, può contare su un impianto già collaudato che avrà in cabina di regia la ben assortita coppia Lukic-Ricci. La difesa perderà solo Bremer (che comunque verrà sostituito), il terzetto Izzo-Djidji-Rodriguez più i giovani Zima e Buongiorno formano un reparto solido. Sulle fasce Singo e Vojvoda garantiscono dinamismo e copertura attraverso movimenti mandati a memoria: l’allenatore chiederà più gol («Le mie ali ne fanno di norma 6-7 a stagione»). Il settore esterni ha perso Ansaldi (che aveva giocato poco), ma ha mantenuto un rimpiazzo esperto qual è Ola Aina. E davanti Sanabria-Pellegri rappresentano il dopo Belotti, salvo arrivi dal mercato previsti sulla trequarti.
Ranghi ridotti Si inizia stamane a ranghi ridotti a causa di una stagione che si è protratta sino a metà giugno con gli impegni delle nazionali. Era inevitabile concedere ai molti granata rimasti in campo sino a una ventina di giorni fa la possibilità di ricaricare le pile. Perciò in città sono arrivati soltanto quegli elementi che avevano evitato il surplus di fatica. Ecco allora che, dopo il giro di tamponi effettuato ieri, da stamane tornano al lavoro Bremer, Izzo, Vojvoda, Singo, Buongiorno, Djidji, Sanabria, Zaza più i rientri dai prestiti e cioè Verdi, Segre, Kone e Millico (l’attaccante Nicola Rauti, reduce da Pescara, ieri è passato alla Spal in prestito con opzione e contropzione). Viene aggregato un gruppo di giovani tra i quali a fine settimana ci sarà il nazionale neozelandese Matthew Garbett, promosso dalla Primavera, che ha prolungato al 2024 il contratto. Il Toro sarà al completo entro domenica in vista della partenza di lunedì per l’Austria.
TEMPO DI LETTURA