Coach Vagnozzi «L’erba consumata lo fa giocare meglio Un dolce in premio»
L’allenatore: «Il servizio ora è un’arma, con Cahill siamo assolutamente in simbiosi»
Il percorso è ancora lungo, ma la strada è tracciata. E porta direttamente verso l’Olimpo, Non era facile, per Simone Vagnozzi, affrontare la nuova esperienza da coach con Sinner: intanto perché è complicato entrare subito nei meccanismi di un giocatore di altissimo livello seguito fin da ragazzino da un altro grande allenatore, e poi perché le attenzioni dell’ambiente e degli appassionati rischiano di diventare nocive di fronte ai primi rovesci. E invece, come è nel suo stile intriso di concretezza e lavoro e non di parole al vento, il coach marchigiano sta plasmando con calma la sua creatura, prendendosi il tempo necessario senza rincorrere soluzioni frettolose, adesso pure con l’aiuto di un superconsulente come Darren Cahill: e così sono arrivati i quarti a Wimbledon, su una superficie che sembrava respingente per le ambizioni del pupillo.
Il migliore Di test in test, Jannik si ritroverà domani a dividere il Centrale con Djokovic, il re di sei Wimbledon nonché campione delle ultime tre edizioni e in striscia positiva da 24 match, con cui si è allenato due volte la settimana scorsa: «Dobbiamo sempre imparare dai migliori, quindi sono soddisfatto di aver potuto far vivere questa espe
rienza a Jannik e a prendere degli spunti, spero che potranno servirci (sorride, ndr). In ogni caso Jannik si sta adattando sempre meglio all’erba e poi più i campi si consumano, più i suoi spostamenti diventano facili. Sono molto contento del suo gioco». La portentosa prestazione con Alcaraz ha semplicemente esaltato i miglioramenti mostrati gradualmente per tutta la settimana: «Era un esame molto complicato, anche dal punto di vista fisico, e lo ha superato alla grande. Credo che in questo momento il servizio sia la sua arma in più e del resto sia con Isner sia con Carlos non ha mai perso la battuta. È più continuo con la prima, ma mi piace sottolineare i progressi con la seconda: ora riesce a variare di più le traiettorie e a giocarla con una velocità adeguata». Per la sfida titanica con Djokovic, la routine quotidiana non cambierà: «Fisioterapia, allenamento al pomeriggio, un po’ di riposo e ancora fisioterapia, prima della cena tutti insieme: Jannik sta seguendo una dieta specifica, l’unica cosa che gli costa è non poter mangiare i dolci: ma dopo un successo così credo che gli concederò uno strappo». Con loro, nella villa affittata a pochi passi dai campi, c’è anche Cahill: «Darren è un buonissimo comunicatore — racconta Vagnozzi — ha grandissima esperienza e ci ha dato una grande mano a preparare le partite sull’erba e a familiarizzare con questa superficie in maniera positiva. Siamo molto in simbiosi per quanto riguarda la strada di Jannik, la vediamo nello stesso modo». Due è meglio di uno: lo diceva anche la pubblicità.