Una maratona negli Usa: tre match in nove giorni
Chi non vuole perdersi neanche un minuto si prepari a un luglio da nottambulo: la Juventus ieri ha reso noti gli orari delle tre amichevoli pre campionato che giocherà negli Stati Uniti, nell’ambito del Summer Tour 2022 targato Jeep, e per tutte sono previste sveglie nel cuore della notte.
Tre match in 9 giorni
I bianconeri, che partiranno il 20 luglio per l’America, apriranno le danze il 23 alle 5 italiane all’Allegiant Stadium di Las Vegas, contro i messicani del Deportivo Guadalajara, 4 giorni dopo (il 27) affronteranno il Barcellona di Xavi al Cotton Bowl Stadium di Dallas alle 2.30 e infine voleranno a Los Angeles, dove il 31 lusfideranno i campioni d’Europa del Real Madrid al Rose Bowl Stadium, con calcio d’inizio alle 4 italiane. Tre match concentrati in 9 giorni, ai quali la Juventus aggiungerà il tradizionale test di Villar Perosa (il 4 agosto), che torna dopo due anni di sospensione causa Covid, e un altra partita, probabilmente a Tel Aviv contro l’Atletico Madrid, anche se per quest’ultima manca ancora una data certa e l’ufficialità. Sarà una preparazione molto concentrata, visto che il gruppo bianconero comincerà ad allenarsi al completo solo lunedì 11, appena una decina di giorni prima della partenza per gli States. Per alcuni giocatori (per esempio Dusan Vlahovic) sarà la prima tournée in bianconero.
Aspettando il Sassuolo
Durante il Summer Tour i bianconeri faranno base a Los Angeles, dove per gli allenamenti saranno ospitati da una struttura universitaria. Il mini torneo è organizzato dalla Aeg, società leader mondiale di sport e intrattenimento dal vivo, che produce e promuove tour di conglio
Quello che è incoraggiante è che stanno arrivando interpreti top in ogni ruolo, soprattutto sulle fasce. Non sarà una Juve giovane, ma di sicuro predisposta subito al successo perché autorevole, forte. Una Juve da cinque stelle. Di Maria è un albo d’oro ambulante, ha la mentalità vincente oltre a essere un maestro degli assist. E, importante, potrebbe servire anche a sinistra oppure da mezzala. Pogba è un numero uno assoluto che deve ritrovare non solo l’entusiasmo ma anche la collocazione tattica persa a Manchester: può essere una mezzala d’incursione che cambia le partite con la sua progressione. Zaniolo era potenzialmente il top player italiano fino al doppio maledetto infortunio: da allora ha perso quella potenza esplosiva sullo scatto, con la quale lasciava i difensori nella polvere. Forse sarà più utile nello stretto (un’evoluzione tipo Ronaldo il fenomeno). Vlahovic è nel ranking dei 9 aspiranti eredi di Lewandowski: Haaland comanda il gruppo, ma il serbo è lì, deve solo essere innescato, bestiale in area come in contropiede. Infine, Chiesa: ala devastante su due fasce e straordinario anarchico-istintivo che spezza partite e difese entrando a testa bassa. Non meno stellare un altro interprete: De Ligt. Ma il suo sacrificio consentirà anche di investire in attacco, oltre a trovare un sostituto all’altezza dietro. Kostic non è una stella ma quasi: per fisico, mentalità e mobilità tattica può giocare da esterno in difesa, in mediana e in attacco, su due fasce. Ma soprattutto risolverebbe il problema di una sinistra da tempo deludente.