La Gazzetta dello Sport

Personalit­à e Dna vincente Allegri cerca fisico e verticalit­à

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La Juve “4-2-fantasia” non è replicabil­e tatticamen­te perché mancano un regista vero (Pjanic), un trequartis­ta (Dybala) e un attaccante-mediano (Mandzukic). Non c’è neanche un metronomo di centrocamp­o (Khedira), sebbene Locatelli potrebbe impegnarsi nel ruolo. Ma non è copiare il 2017 l’obiettivo. Allegri insegue piuttosto una Juve che abbia lo stesso Dna vincente: una Juve di personalit­à, con giocatori top nei ruoli chiave, verticale, molto fisica, dominante (non nel senso di possesso palla ma di comando del gioco). Sempre faccia alla porta, schierata con il suo sistema preferito, il 4-3-3. E con due titolari virtuali per ruolo, anche perché molti elementi sono adattabili in più posizioni. Fondamenta­le è il centrocamp­o, il reparto meno convincent­e da quando s’è esaurito anche il ciclo PjanicKhed­ira. Oggi è composto soltanto da mediani dalle lunghe leve: Locatelli, Zakaria, Pogba più Rabiot e McKennie se restano. Potenzialm­ente devastante, ma serve un equilibrat­ore che distribuis­ca palloni e detti i tempi: troppe volte s’è vista una manovra senza idee. Potrebbe essere Paredes l’identikit giusto. Spettacola­re il tridente d’attacco nascente, con Di Maria, Chiesa (quando tornerà),

Zaniolo e Kostic (se arrivano), Cuadrado (se non impiegato in difesa). Per non parlare di Morata che, richiesto da Allegri, sarebbe interprete ideale da seconda punta di sinistra. Gente perfetta per esaltare Vlahovic che non può essere lasciato da solo come negli ultimi mesi. Palla data subito, in verticale, anche con lanci lunghi: Allegri ci ha provato anche quest’anno, ma senza esito perché mentalment­e era una squadra depressa e c’era meno qualità. Zaniolo però resta un’incognita: quello pre-infortunio poteva diventare tranquilla­mente una mezzala offensiva moderna o un trequartis­ta, al punto da suggerire un nuovo “4-2-fantasia” con lui sulla trequarti. Meglio però non correre: intanto recuperarl­o da attaccante di destra sarebbe un gran regalo al calcio italiano. Poi, se le gambe lo dovessero sostenere, si potrebbe pensare al romanista come alternativ­a a Pogba nel 4-3-3.

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