5 DOMANDE A...

Antonio Cabrini

C.T. NAZIONALE CALCIO FEMMINILE DAL 2012 AL 2017 3Cabrini, cinque anni fa c’era lei sulla panchina azzurra. Che cosa ricorda? «E’ stato un periodo interessante, ho cercato di portare professionalità e di dare risalto al calcio femminile. Abbiamo battuto la Svezia che era favorita, ci è mancato qualcosa sul piano atletico, ma in questi anni sono cambiate tante cose. L’ingresso dei grandi club ha prodotto cambiamenti importanti».

3E c’è stato il passaggio al professionismo...

«In campo non penso che le ragazze pensino tanto a questo aspetto. Certo è un fattore che dà serenità per il futuro e sarà molto utile per la crescita di un movimento che ha già fatto molta strada. Le altre nazionali sono partite

prima, ma l’Italia è cresciuta moltissimo».

3Perché

soprattutto in passato c’è stato un atteggiamento così scettico in Italia riguardo al calcio femminile?

«La nostra cultura sportiva è diversa da quella degli americani o dei nordeuropei, ma qualcosa si è mosso negli ultimi anni. Ci vuole tempo».

3Ecco

un’estate strana, prima di un Mondiale autunnale senza l’Italia. Le ragazze di Bertolini possono trovare forza nell’impresa dell’Italia di Mancini?

«Non bisogna cadere nell’errore di paragonare il calcio femminile a quello maschile. E’ lo stesso sport, eppure parliamo di due sport diversi. I paragoni non sono

utili al progresso del movimento. Nel Paese ci sarà un’ondata di simpatia come quella del Mondiale, poi dipenderà dai risultati. Ho avuto 18 delle 23 ragazze di adesso, molto è cambiato ma l’ossatura è forte. Bonansea, Girelli, Giugliano, importantissima per il gioco, sono giocatrici chiave. E ci sono volti nuovi interessanti».

«Forza ragazze Siete in crescita Ora potete giocarvela»

3Da campione del mondo, un messaggio alle ragazze.

«L’Italia ha qualcosa in meno rispetto ad altre squadre, ma il livello è buonissimo. E allora dico, giocatevela alla pari, senza problemi. Credeteci, perché siete cresciute tanto. E non partite battute».

al.bo.