La Gazzetta dello Sport

Schiavone-Pennetta «Talento e coraggio» Berrettini lo esalta «Orgogliosi di te»

Jannik promosso a pieni voti. La regina di Parigi: «Io pensavo che potesse pure vincere il torneo»

- INVIATO A LONDRA ri.cr.

hi l’avrebbe mai detto? Ci siamo scoperti un popolo di erbivori: Wimbledon da tradizione era sempre stato il torneo più ostico per i nostri giocatori e d’improvviso, in due edizioni, abbiamo avuto il primo finalista di sempre (Berrettini un anno fa) e un giovane talento (Sinner ieri pomeriggio) capace di spaventare il sei volte vincitore a Church Road, Nole Djokovic. Non a caso, tra i primi a congratula­rsi con Jannik via social c’è stato proprio l’amico Matteo: «Bravo Jannik per la tua grande battaglia a Wimbledon. L’Italia è orgogliosa di te».

Sangue freddo Un sentimento condiviso da due leggende che sui prati più sacri del tennis sono tornate in questi giorni per disputare il Doppio delle Leggende, dopo aver vinto quello del Roland Garros un mese fa. Ieri Francesca Schiavone e Flavia Pennetta hanno perso la prima partita del girone contro la Jankovic e la Radwanska, ma hanno fatto in tempo a rifugiarsi nella lounge per assistere agli ultimi tre set del match di Sinner, purtroppo quelli della rimonta del serbo: «Peccato, io pensavo addirittur­a che potesse vincere il torneo - confessa la Leonessa — ma ad ogni modo ha confermato di essere al top. Con lui e Berrettini abbiamo trovato due giocatori di altissimo livello anche sull’erba, che è sempre stata la superficie più ostica». Francesca, d’altronde, è ammirata da tempo dalle qualità di Jannik: «Oltre ad avere un grande talento, mi ha sempre colpito per il suo coraggio. Prende delle decisioni e le porta avanti, non si lascia travolgere dalle aspettativ­e e dalla pressione. Diamogli il tempo di crescere, anche se esce da questo torneo con lo status di grandissim­o giocatore». Anche la Pennetta percorre lo stesso solco: «Sinner è un tennista eccezional­e, con una straordina­ria capacità di apprendime­nto. La sua qualità migliore è quella di non aver paura di sbagliare, perché sa che l’errore è funzionale alla maturazion­e».

I big Il match contro Djokovic ha illuminato gli occhi anche di due ex campioniss­imi, oggi opinionist­i tv per Eurosport. A Mats Wilander, vincitore di 7 Slam, è piaciuto l’approccio: «Sinner non aveva abbastanza potenza di fuoco per infastidir­e Novak dopo il secondo set. Quando fai cinque set a Wimbledon contro Djokovic devi essere bravo a fare tante cose diverse e devi vincere punti in tanti modi diversi perché non basta combattere. Però il suo atteggiame­nto è stato fantastico, è entrato in campo con una strategia per vincere». Alex Corretja, già numero due del mondo, è un fan della prima ora di Jannik: «Novak è stato solo leggerment­e migliore nella maggior parte delle cose. Ma Sinner è migliorato così tanto ad ogni partita, ha migliorato molto il suo servizio, si sta muovendo bene e sta colpendo forte la palla di diritto e rovescio. Bisogna solo dargli tempo, ma ha la forza mentale per stare tra i grandi». E così sia.

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