Gerets, Scifo, Nainggolan & co. Diavoli Rossi, male anzi bene
Ibelgi hanno fama immeritata di tontoloni. La colpa è dei francesi, produttori industriali di barzellette sui loro vicini di frontiera. Cose tipo: «Lo sai come si fanno entrare dieci belgi dentro una macchina? Basta buttare una patatina fritta nell’abitacolo». In Francia i belgi vengono percepiti così, divoratori di frites, ma è un pregiudizio, parliamo di un Paese avanzato di 11 milioni e mezzo di abitanti, calcio incluso. Il modello belga prevede organizzazione e qualità, e Milano si abbevera oggi a questa fonte. Nell’era moderna il primo belga milanese che si ricordi è Eric Gerets, terzino destro evoluto di un Milan minore, nel 1983-84. Esperienza breve, Gerets venne squalificato nel quadro di uno scandalo pallonaro a Liegi.
Erano gli anni del Belgio vicecampione all’Europeo del 1980, battuto soltanto dalla Germania Ovest. Nello stesso 1983-84 l’Inter schierò (poco) Ludo Coeck, centrocampista belga bravo e sfortunato, devastato dagli infortuni e atteso da un destino feroce, la morte giovane, a 30 anni, nel 1985, in un incidente sull’autostrada Bruxelles-Anversa. L’Inter ci riprovò nel 1987-88, con Enzo Scifo, italo-belga, di famiglia siciliana dell’Agrigentino,
emigrata nei Cinquanta. Esperimento fallito, anche perché Scifo venne “schiacciato” da una frase di Platini: «È il mio erede». Dagli anni Ottanta al nuovo millennio. Gli interisti avranno forse rimosso Gaby Mudingayi, centrocampista di rottura in nerazzurro tra il 2012 e il 2014, e non conservano grandi ricordi di Radja Nainggolan, voluto da Spalletti e strapagato. Sull’altare del Ninja ex Roma venne pure sacrificato il giovane Zaniolo. Nainggolan è stato (è) un belga irregolare, refrattario agli inquadramenti, dissacratore di canoni e schemi. Romelu Lukaku, tra il 2019 e il 2021, ha rimesso le cose a posto: tutto perdonato ai belgi deludenti del passato, grazie alle reti del centravantone, un concentrato di potenza che ha fruttato lo
Belgi “milanesi” Dall’alto in senso orario: Eric Gerets nel Milan 1983-84; Enzo Scifo nell’Inter 198788; Alexis Saelemaekers al Milan dal gennaio 2020; Radja Nainggolan, all’Inter nel 2018-19 e nel 2020
scudetto del 2021. Lukaku se ne è andato a Londra, ma è ritornato subito e ha scoperto che Milano potrebbe diventare una colonia belga. Il Milan aveva già Saelemaekers, ha preso Origi e ci prova con De Ketelaere. Saelemaekers è il prototipo dell’esterno tattico belga, corre come un dannato ed è attento agli equilibri. Origi arriva dal Liverpool e alzerà il livello davanti. De Ketelaere è uno dei giovani europei più interessanti, tipico trequartista belga che tutto sa fare e che può giocare ovunque. Ha talento, visione, tiro. Non sappiamo se gli piacciano le patate fritte, ma non importa.