La Gazzetta dello Sport

«ORA HA LA MACCHINA ECCO PERCHÉ HA VINTO LA FERRARI TRA POCO SCEGLIERÀ CHI È IL N°1» Sainz racconta

- Di Mario Salvini INVIATO A CAPO TEULADA (SU) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il papà di Carlos dopo il trionfo di Silverston­e: «Mio figlio e Charles sanno che presto il team dovrà puntare su uno. Nessun pilota è più importante della Scuderia»

«S

i ridesti il Leon di Castiglia... Siamo tutti una sola famiglia...». Versi di Francesco Maria Piave, musica di Giuseppe Verdi. È l’Ernani, ma è un buon testo anche per introdurre la nostra storia. Che, restando in tema, potremmo intitolare come un altro capolavoro verdiano, così come da gag inscenata ieri a Capo Teulada, con Sainz padre. Perché adesso che il figliolo ha finalmente vinto, non possiamo più chiamarlo Junior. Ma se lui è Carlos Sainz, il papà, il patriarca e re dello sterrato, può solo essere “Don Carlos”. Lui si è fatto una risata. «No, no, niente Don Carlos, Senior va bene». A sessant’anni, compiuti ad aprile, la voglia di correre non si è ancora esaurita. Anzi, adesso se possibile si è rinnovata, con l’energia e la gioia della vittoria di Carlito domenica a Silverston­e. «L’ho vista da casa, a Maiorca racconta - e sì, mi sono emozionato». Ma senza esaltarsi troppo, si direbbe. «È stato un giorno importante per lui, per i suoi amici, e di conseguenz­a per tutta la famiglia. Dietro questa vittoria ci sono tanti anni di sogni, di sofferenza, di lavoro, di speranza, di allegria, di tristezza. Di vita».

3Di vita... L’ha detto lui stesso, domenica, che non ha mai avuto nulla di facile. A dispetto di quel che magari molti potrebbero pensare del figlio di un campione come lei...

«No, arrivare in Formula 1 come compagno di squadra di Verstappen, cioè in una condizione già decisa da sopra, direi che proprio non è stato semplice. E nemmeno passare a stagione in corso alla Renault con un contratto Red Bull. Poi con la McLaren è riuscito ad avere un po’ più di stabilità, nonostante il confronto con un compagno molto forte (Lando Norris; n.d.r.)».

Si aspettava che la vittoria potesse arrivare prima?

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«La verità è che questo è il primo anno in cui ha una macchina per vincere. L’anno scorso senza la sfortuna della safety car avrebbe potuto vincere a Monza, ma in generale fino a prima del 2022 per vincere sarebbe servita una condizione da lotteria. Credo che quest’anno lui si aspettasse di riuscirci un poco prima, ma è anche vero che da inizio stagione ha fatto fatica con questa auto che non si adatta al suo stile di guida. Neanche questo è stato facile».

3 Le dà ancora consigli? «Quando me li chiede sì».

3 E glieli chiede? Su cosa? «Non tanto su cose tecniche. Parliamo più di come restare freddi di fronte alle difficoltà, di come essere persone per bene, che si fanno rispettare. Perché la vita è lunga, e bisogna essere sicuri di essere nel giusto...».

3Tempo

fa Carlito ha rivelato che uno dei suoi consigli era: «Se non mordi, ti mordono».

«Sì, me lo ricordo. Ma è una delle tante cose che gli ho detto. È che la F.1 è un mondo complicato, in cui devi essere corretto, perché è una regola che ci siamo dati, ma devi anche essere deciso, e mettere dei punti fermi».

3Lei non ha mai pensato alla F.1? L’ha sognata da ragazzino?

«No, perché in Spagna era più popolare il rally».

3 E Carlito dà consigli a papà? «Sì, a volte sì. Sulla strategia alla Dakar per esempio, alla sera parliamo della tappa dell’indomani. Vuol sempre sapere tutto».

3Extreme

E che avventura è? A giudicare dal caldo, dalla polvere, dalle difficoltà di questo tracciato in Sardegna, Extreme sembra l’aggettivo giusto.

«È una categoria che mette insieme tante cose: un po’ di ambiente spartano da motori d’altri tempi, piste difficili, ma al tempo stesso con tecnologie nuovissime e il messaggio, giusto, di promuovere la sostenibil­ità».

3Chi glielo fa fare di mettersi

qui oggi con 38-39 gradi?

«La passione è sempre la stessa. Correre in macchina continua a essere una soddisfazi­one. Mi diverto. Qui e alla Dakar, con l’Audi. Extreme E e provare a vincere la Dakar con una macchina elettrica sono due progetti che mi danno molti stimoli».

Come si resta così in forma?

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«Mi alleno tanto, in bicicletta, in palestra. Devi rispettare il tuo ruolo di atleta».

Avete mai pensato a una competizio­ne insieme, padre e figlio? Magari nell’endurance...

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«Mah, non ci sono tante occasioni. Qui le squadre sono miste, uomo e donna. Forse in qualche gara piccola, perché no? Ma con tutti gli impegni di entrambi è dura anche trovare l’occasione. Non ne abbiamo mai parlato».

3Tornando

alla F.1, cosa pensa dell’idea sostenuta da tanti per cui la Ferrari dovrebbe puntare più decisament­e su Leclerc?

«Non sono io la persona giusta per parlare di questo. Mi pare che la Ferrari stia facendo un bel lavoro. Dall’anno scorso si vedono grandi progressi, sia col motore che con l’auto nel suo complesso. E non per caso: ogni decisione è frutto di calcoli. Vivendo la squadra da dentro vedo un bello staff di ingegneri e una bella coppia di piloti. Che a un certo punto sarà il caso di puntare su uno è una cosa che hanno chiara Carlos e Charles per primi. Sanno benissimo che non c’è nessun pilota più importante della Ferrari».

3 Carlos ha affrontato con molta maturità la pressione crescente delle prime dieci gare.

«L’anno scorso alla fine aveva la macchina perfettame­nte in mano, ma sono arrivate le nuove regole. Poi ha fatto qualche errore, e ha avuto anche un po’ di sfortuna. Non è facile gestirla, la pressione, in momenti così. Ora sta recuperand­o, ha più feeling con l’auto. Già a Monaco con un po’ più di fortuna poteva vincere, e adesso con la pole e la vittoria a Silverston­e la fiducia sta crescendo. Spero che arrivi al più presto al livello dell’anno scorso».

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 ?? ?? La prima in Inghilterr­a La gioia di Carlos Sainz alla conclusion­e del GP di Gran Bretagna, dove ha colto la prima pole e la prima vittoria della carriera in occasione del GP numero 150. Lo spagnolo quest’anno ha colleziona­to anche tre secondi posti e due terzi posti AFP
La prima in Inghilterr­a La gioia di Carlos Sainz alla conclusion­e del GP di Gran Bretagna, dove ha colto la prima pole e la prima vittoria della carriera in occasione del GP numero 150. Lo spagnolo quest’anno ha colleziona­to anche tre secondi posti e due terzi posti AFP
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