La Gazzetta dello Sport

È ATTERRATO DI MARIA DOMANI TOCCA A POGBA ALLEGRI VEDE LE STELLE

- Di Marco Guidi @MARCOGUIDI­13

Erano i primi nomi indicati dal tecnico, ma non finisce qui: da Koulibaly a Zaniolo, si studiano già i prossimi colpi

Il primo passo sulla luna della Serie A l’ha compiuto Angel Di Maria alle 22e 38, quando il jet privato, con a bordo l’argentino e partito da Parigi, è atterrato all’aeroporto di Torino Caselle. È stato il primo tassello della nuova Juve di ferro, che riprende a guardare alle stelle dopo la prima annata senza trofei da dieci anni. Quasi un ritorno sulla terra per un club che fa della vittoria la normalità, ma la voglia di rialzarsi subito è tanta e Di Maria porta in dote l’esperienza di 28 trofei con i suoi club in carriera. Qualcuno in meno ne ha festeggiat­o Paul Pogba, in arrivo domani, che però nella sua prima avventura in bianconero ha imparato bene che “vincere è l’unica cosa che conta”. Non a caso, nei suoi quattro anni a braccetto con la Signora ha riempito le sue valigie con quattro scudetti, due coppe Italia e tre Supercoppe italiane, prima di volare a Manchester. Domani il francese farà il viaggio inverso, pronto a ricomincia­re da dove aveva lasciato sei anni fa. Di Maria e Pogba sono il primo segnale a tutto il campionato e in particolar­e a Milan e Inter, le squadre che hanno interrotto il dominio bianconero in Italia: ragazzi, la festa è finita, ora dovrete ricomincia­re a fare i conti con noi.

La mano di Allegri I nomi di Di Maria e Pogba, poi, erano i primi sulla lista del tecnico della Juve, Max Allegri. Uno che era abituato a vincere con squadre di ferro e che di certo non vuole abituarsi a vedere festeggiar­e gli altri, come successo alla prima, tortuosa stagione dopo il ritorno a Torino. La sua Juve 2.0 è stata lontana parente di quella che aveva allenato nei cinque scudetti consecutiv­i e per tornare a quei livelli il mercato è ritenuto dallo stesso tecnico la via più veloce e sicura. Servono campioni. E Di Maria e Pogba lo sono. Anche se è innegabile che nella società bianconera non sono mancati punti di vista differenti. C’è chi avrebbe voluto, infatti, concentrar­e gli investimen­ti su giovani talenti da far crescere nel mondo Juve. In questa calda estate, però, sta decisament­e prevalendo la “linea Allegri”: giocatori maturi e pronti, seppur con qualche anno in più sulla carte d’identità.

Cercasi muro L’ultima conferma è arrivata dall’incontro milanese di mercoledì sera con l’agente di Kalidou Koulibaly, Fali Ramadani. Il senegalese del Napoli è il preferito di Max per sostituire De Ligt. Fuori un classe ‘99, dentro un 31enne? Ad Allegri la cosa non dispiacere­bbe più di tanto, ma il piano per portare Koulibaly alla Juve è solo agli albori. Anche perché non manca la concorrenz­a di altri club, dal

Manchester City al Barcellona, per finire con il Chelsea, se non dovesse vincere l’asta con il Bayern proprio per De Ligt. Ecco perché, in alternativ­a al centrale del Napoli, Federico Cherubini e i suoi uomini osservano con attenzione anche l’evolversi della situazione Bremer.

Le ciliegine Una Juve con Di Maria, Pogba e Koulibaly (o Bremer, più giovane ma giudicato pronto dall’allenatore livornese) andrebbe poi rifinita qua e là, investendo il resto della cifra incassata per De Ligt. Allegri sarebbe felice del ritorno di Morata, che però ieri si è presentato al ritiro dell’Atletico aprendo decisament­e a una permanenza a Madrid. Non è da escludere che come ultimo botto, se non Alvaro, spunti un altro attaccante per rifinire il reparto. Il nome di Kostic si è un po’ raffreddat­o, ma non è ancora tramontato del tutto, mentre con la Roma è sempre in piedi un dialogo (farraginos­o, per ora) per Zaniolo, tra incontri, proposte e controprop­oste. Occhio poi a Molina dell’Udinese, che piace da tempo e può essere un’alternativ­a a destra, sebbene al momento la richieste dei friulani sia giudicata troppo alta. E il tecnico, pur non disdegnand­o l’idea di utilizzare Pogba da regista (un suo vecchio pallino), vedrebbe di buon occhio l’arrivo di un cervello in mediana, con Paredes, grande amico di Di Maria, in cima alla lista. Perché anche il ferro può essere lavorato di fino. Basta che resti solido e affilato quanto serve.

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A sinistra Angel Di Maria, 34 anni, e qui a fianco Paul Pogba, 29. Entrambi sono svincolati dopo la fine dei rispettivi contratti con Psg e Manchester United
I due arrivi A sinistra Angel Di Maria, 34 anni, e qui a fianco Paul Pogba, 29. Entrambi sono svincolati dopo la fine dei rispettivi contratti con Psg e Manchester United

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