La Gazzetta dello Sport

Fu il sogno di Viola e Sensi

- ANSA E LAPRESSE

Nel ventre dell’Olimpico, ieri, s’intrecciav­ano il passato e il futuro. Mentre il ceo Berardi esprimeva la propria soddisfazi­one per il fatto che la Roma vedrà nascere il nuovo stadio a Pietralata, poco distante si aggiravano felici anche Riccardo Viola e Rosella Sensi, figli dei due presidenti – Dino e Franco – che per primi accarez

Due presidenti scudettati Dino Viola (a sinistra) e Franco Sensi hanno vinto il campionato nel 1982-83 e nel 2000-01. Il primo voleva costruire un nuovo stadio di proprietà alla Magliana nel 1987, il secondo intendeva realizzarl­o alla Massimina. Il progetto fu presentato da sua figlia Rosella nel 2009 zarono l’idea di un impianto di proprietà senza riuscirvi, così come del resto ha fatto il presidente Pallotta per quasi un decennio.

Il quartiere di Pasolini

Dalla Magliana (1987) alla Massimina (2009), da Tor di Valle (2012) a Pietralata (2022), sembra che il capolinea sia stato raggiunto in quel quartiere che Pier Pasolini aveva raccontato soprattutt­o nel romanzo «Una vita violenta», quando la borgata sembrava es

sere il paradigma della periferia lontana dal centro sia geografica­mente che negli stili di vita. I tempi poco maturi, la miopia di una certa politica, i luoghi prescelti non totalmente idonei e la burocrazia invasiva, nel giro di trentacinq­ue anni hanno tarpato le ali a tre presidenti, fino all’accantonam­ento del progetto di Tor di Valle deciso dai Friedkin nel febbraio 2021, dopo averlo ereditato dalla precedente gestione pagandolo circa 16 milioni. Il futuro che è cominciato ieri, però, ha le radici ben salde nel passato, se si pensa che il 17 gennaio 1987 il presidente Viola, presentand­o il progetto di stadio alla Magliana, disse sincero: «È un atto d’amore per Roma». I Friedkin, forse, potrebbero dire lo stesso.

ma. cec.

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