«Un nuovo scenario Meno potere di spesa e pochi big contesi»
Branchini, che cosa sta succedendo con svincolati, disoccupati e “reietti”? «Succede che il mercato sta vivendo una trasformazione profonda. Oggi non c’è più la certezza che un giocatore importante e libero strappi un contratto pari o migliore dell’ultimo. Sempre meno club possono spendere: i giocatori dovranno aspettare o adattarsi. E c’è ancora chi pensa agli agenti come farabutti preoccupati di portare a scadenza i giocatori per spremere i club».
1 Una fase contingente o l’inizio di un 2 trend?
«Il prezzo di un calciatore è determinato ormai dal potere di spesa di chi acquista, non dal valore in sé. Ci avviamo verso un nuovo scenario: le disponibilità illimitate di alcuni club scateneranno “guerre” di mercato per i pochissimi oggetti del desiderio rimasti, gli altri faranno molta più fatica a collocarsi. Ma confrontate le classifiche del Pallone d’oro negli anni 90 e nel Duemila con quelle di adesso: che differenza».
Quando parla di disponibilità illimitate 3 intende...
«Bisogna prendere atto che oggi un club può appartenere a uno stato sovrano che non deve rispondere al mercato: quindi avrà risorse sempre superiori ai privati, ai quali non resterà che cercare partnership con principi e sultani... Poi: non interessa a nessuno che i papà e le mamme di giocatori forti possano pretendere commissioni, ma quelli dei giocatori normali no? Si sono trascurati troppi temi ed ecco il risultato. Per fortuna il calcio ha una giustizia intrinseca: non vince solo chi spende di più».
Cosa prevede per chi oggi non trova 4 squadra?
«Penso che alla fine Dybala troverà una squadra, ma dovrà ridimensionare le sue richieste. E dove andrà farà bene: io lo vedrei benissimo alla Roma, per esempio. Così come sono sicuro che una squadra che vuole 25-30 gol sicuri all’anno farà un contratto a CR7. Ma questi sono i big: ci sono tante situazioni di giocatori liberi a zero ma ignorati...».