Pogacar! È il Tour del nuovo Cannibale
Immenso Pogacar. Lo sloveno che sta riscrivendo la storia del ciclismo ha raccolto l’assist di Van Aert, l’altro protagonista nella prima settimana del Tour, per andare a vincere la tappa di Longwy e strappare la maglia gialla al fiammingo. Con un giorno di anticipo. Oggi la corsa si arrampica sui Vosgi, fino a Planche de Belles Filles ed entreranno in scena gli scalatori che puntano alla maglia gialla finale. Tutti all'attacco di Tadej Pogacar, appunto, che ha soltanto 23 anni, ma ha già vinto le ultime due edizioni della corsa francese. Ma questo spettacolare campione ha l’indole del Cannibale che campeggia su fisico da allievo, lo sguardo di un ragazzino e la testa di un laureato a Cambridge. E così ha cominciato a dare spettacolo fin dalla cronometro di Copenaghen (terzo! pur correndo sotto la pioggia, senza rischiare nelle curve). È rimasto poi sempre nelle prime file del gruppo ed è salito in cattedra mercoledì sulle pietre delle Roubaix e ieri si è tolto definitivamente la maschera conquistando la tappa nervosa con finale da Classica. Se c’è ancora una logica nel ciclismo, oggi Pogacar dovrebbe chiudere la prima settimana di gara con un saggio della sua classe in salita. L’impressione è che lo sloveno non si accontenti più di vincere, lui vuole stravincere. Come faceva Eddy Merckx, il riferimento che un po’ alla volta si impone.
L’acuto finale di Pogacar è stato stimolato dai fuochi d’artificio di Wout Van Aert, che anche ieri è andato all’attacco in maglia gialla. Se ripensiamo al suo successo solitario di Calais, dopo tre secondi posti consecutivi, e se pensiamo al duello con Tadej sul pavé, ci viene un sorriso riconoscente, di stima. Per entrambi! Vincenzo Torriani, storico patron, sosteneva che il percorso definito dagli organizzatori è soltanto la tela sulla quale i corridori disegneranno il quadro. Ecco, quando gli artisti hanno il talento di Van Aert e Pogacar è più facile che il risultato sia vicino al capolavoro.