Inclusione e moda La “10” e i social È un marchio top
Tre anni fa, quando la Juventus progettava di dare la caccia a un giovane Ronaldo, era riecheggiato pure il nome di Paul Pogba. Nelle conversazioni riservate, Andrea Agnelli includeva il Polpo nella ristrettissima cerchia di quei giocatori in grado di raccogliere l’eredità di CR7: se Cristiano aveva sublimato il concetto di calcio come industria globale dell’intrattenimento, solo pochi altri top player potevano ambire a esercitare, per le giovani generazioni, un fascino mediatico vagamente assimilabile. E Pogba era tra questi. Poi le cose sono andate diversamente. Il francese, a Manchester, si è appannato. E il piano di ingaggiare il nuovo Ronaldo è rimasto nel cassetto. Causa Covid, la Juve ha rivisto le strategie dando la priorità alla disciplina di bilancio ma senza escludere investimenti sostenibili e di qualità. Quello di Pogba, venduto nel 2016 per 105 milioni (con plusvalenza netta di 73) e ripreso a parametro zero, ne è un esempio.
La Juve, irrobustita dalla ricapitalizzazione da 400 milioni e impegnata nel riequilibrio economico, sa che per raggiungere l’obiettivo deve tagliare i costi ma anche attivare nuove linee di fatturato. Il piano 2019-24 prevede, tra l’altro, «la prosecuzione della strategia commerciale di valorizzazione del brand», con un occhio di riguardo ai mercati internazionali e ai canali digitali, e l’espansione del «pluriennale percorso di attività Esg (Environmental, social e governance)». Come spiega Max Sardella, social media manager di diversi calciatori, «Pogba è un giocatore alla moda, che veste Off-White, che è conteso da brand come Pepsi e Amazon, che vive il suo tempo e che, dopo la vittoria della Coppa del Mondo, è riuscito ad arrivare al grande pubblico. Ma soprattutto
è oggi un simbolo d’inclusione come forse nessun altro calciatore, rappresenta al meglio uno dei Global Goals delle Nazioni Unite. E cosa cercano, oggi, i brand? Diversità, inclusione e tutela dell’ambiente. Ecco perché Pogba, sulla carta, può essere più esplosivo di Ronaldo in questo momento».
La Juve ha visto raddoppiare i ricavi da sponsor e pubblicità in 4 anni: 146 milioni nel 2020-21. Ora bisognerà consolidare i dati, sfruttando Pogba per blandire vecchi e nuovi partner e attrarre la generazione Z. Il Polpo parla a una platea di 90 milioni di
follower tra Instagram, Facebook e Twitter (ed è molto presente su TikTok e sulla cinese Weibo): è il decimo calciatore al mondo sui social. E su IG, la piattaforma più strategica per le aziende, solo Ronaldo, Messi, Neymar e Mbappé hanno più seguaci di lui. Molto probabilmente la maglia numero 10 finirà sulle sue spalle: dopo aver toccato i 44 milioni dal merchandising nella prima stagione di CR7, la Juve aveva bisogno di un’esca come Pogba per ridare slancio alle vendite.