Baroni il trascinatore «NOI CON I TIFOSI COSÌ IL MIO LECCE SI POTRÀ SALVARE SIAMO GIÀ PRONTI»
Il tecnico dopo la promozione ritrova la A: «I veri innovatori sono stati Pioli e Italiano Siamo 7 toscani e aspetto l’amico Semplici»
In ritiro a Folgaria Il Lecce è stata la prima squadra a partire: «Troppi due mesi di stop dal 6 maggio»
Ceesay è molto veloce, mi piace, ma qui è diverso dalla Svizzera
Ho grande fiducia in Frabotta, deve recuperare bene dall’infortunio
Strefezza è migliorato tanto e poi è un ragazzo molto intelligente Marco Baroni Allenatore del Lecce
«M
eraviglioso». Non lo dicono solo i Negramaro, interpreti salentini di quel brano straordinario di Modugno, ma lo dice anche Marco Baroni quando gli chiedi di definire Lecce. La città che ha apprezzato da difensore (1987-89) e che ora ama da allenatore della squadra che ha appena riportato in A e a Folgaria prepara la stagione che si aprirà in casa con l’Inter. Baroni si è innamorato di Lecce ed è al timone di un gruppo che, dopo aver conquistato la promozione, deve provare a compiere un altro miracolo: «Sarà difficilissimo. Lo sappiamo, siamo preparati all’urto. Ma la nostra forza siamo tutti noi, tutto lo staff e il pubblico che ha già fatto 11 mila abbonamenti».
3Sarà
bagarre per salvarsi con almeno 6-7 squadre. Cosa serve?
«Avere un’identità di squadra. Ed essere bravi nella gestione dei momenti negativi».
3L’allenatore che compito ha? «Quello di risolvere i problemi».
Lei nelle ultime due esperienze in A, col Benevento che aveva portato su, e col Frosinone, non è riuscito a risolverli. Perché andò male ?
3 «Sono due situazioni differenti. A Benevento (e mi piace salutare il presidente Vigorito) forse non eravamo attrezzati per una buona B e ci ritrovammo in A. Pagammo quello. A Frosinone subentrai in una situazione compromessa. Un’altra neopromossa. Ma mi tolsi la soddisfazione di 4 vittorie esterne».
3Che aria si respira in ritiro? «Bella, perché a Folgaria ci si allena bene. Siamo partiti prima col preritiro perché avevamo finito il 6 maggio e due mesi sarebbero stati troppi. Ora lavoriamo alternando la parte aerobica a quella tattica».
3Cosa detestano i calciatori? «Io detestavo la corsa senza pallone. Noi la limitiamo e corriamo tanto con la palla. Ma il calciatore è cambiato. È consapevole del fatto che la sua carriera dura circa 15 anni e gestisce meglio il suo corpo e il lavoro».
3A proposito, come gestisce i ragazzi. Lei ha un figlio, Riccardo, del ‘98, difensore del Modena. Questo la aiuta? Ha chiesto a Tesser di farlo giocare? «Non ho telefonato ad Attilio col quale ho giocato. Con mio figlio faccio il padre, ma di calcio parliamo. Con i ragazzi mi rapporto. Certo, non vedo più le carte in giro. Ma oggi i social non è più possibile arginarli con le multe, si stabiliscono delle regole. Anche io sono entrato su Instagram, ma per vedere i tre figli e i due nipoti. Con i calciatori ho dialogo ma lascio gli spazi. Non entro in spogliatoio, lascio che sia il loro luogo. Ci troviamo in una bella sala video. Comunque, non è complicato e vedo che riescono ancora a essere gruppo. Fondamentale per il Lecce».
3Parliamo del Lecce: lei ha trasformato Strefezza da esterno in attaccante puro da 14 gol. Può ripetersi?
«Ho sempre creduto che avesse questa capacità. Sfrutta bene i tagli
IL NUMERO
4 Squadre di A Marco Baroni in carriera è stato in Serie A con il Siena (2009), con il Benevento (2017), con il Frosinone (201819) e adesso con il Lecce e va dentro il campo. E poi è intelligente».
3 Il direttore Corvino le ha regalato Assan Ceesay, un centravanti gambiano che giocava in Svizzera. Può essere l’ennesimo colpo?
«Il salto è importante. La A italiana non è quella svizzera. Ma lui si è messo a disposizione, ha gamba, altezza, progressione, soprattutto è velocissimo».
3Frabotta, l’esterno della Juve, ha la grande occasione. «Abbiamo fiducia in lui. Deve scalare una montagna dopo l’infortunio e recuperare velocemente il tempo perduto».
3 Perché lei gioca col 4-3-3? Per caso è Zemaniano?
«Perché mi piacere lavorare sugli esterni che non uso a piede invertito. Amo giocare a quattro e coprire gli spazi sugli esterni. Zeman è stato un innovatore. Ma non ho un vero modello di riferimento. Si guarda, si valuta, ma non si copia».
3Nella scorsa Serie A chi l’ha colpita?
«Pioli al Milan ha proposto un 42-3-1 innovativo e dinamico. Italiano a Firenze ha fatto un’ottima proposta, modificando rispetto allo Spezia».
3 Sette tecnici toscani in A: grande scuola?
«Forse è un caso. Bisogna chiedere a Renzo Ulivieri...».
3Manca all’appello il suo concittadino Leonardo Semplici. «Siamo amici da bambini. E lo sono i nostri figli. Lui ha fatto un’impresa alla Spal e posso augurargli che presto sia l’ottavo».
3Come vive a Lecce?
«In hotel. Ma non è un problema, noi allenatori siamo in una città per lavoro, in ballo h24».