La Gazzetta dello Sport

Kipchoge STORIA per il ciclismo «Gli africani a Giro e Tour»

La leggenda della maratona spiega l’obiettivo della sua Academy nata in Kenya con la collaboraz­ione del team Ineos

- Di Andrea Buongiovan­ni

Eliud Kipchoge, leggenda della maratona, parla in collegamen­to da Kapsabet, capoluogo della contea di Nandi, località rurale di circa 90.000 abitanti, a una quarantina di chilometri da Eldoret e a 2000 metri sul livello del mare. È qui che il 37enne keniano che annuncia che il 25 settembre gareggerà per la quinta volta nella velocissim­a 42 km di Berlino ha costruito le proprie imprese, due ori olimpici e record del mondo compresi. Ed è qui che in tempi brevi, farà sorgere la Eliud

Kipchoge Cycling Academy, in sinergia con Global Sports Communicat­ion, l’agenzia managerial­e olandese che lo rappresent­a da anni e con Ineos, che ha collaborat­o con lui quando - primo uomo nella storia - ha abbattuto il muro delle due ore in maratona. Il progetto, lanciato un paio di settimane fa, è ambizioso. E sarà seguito da vicino da Valentijn Trouw, che di Eliud è una sorta di uomo di super fiducia.

Il sogno «L’idea - spiega Kipchoge - è allargare un training camp tradiziona­lmente riservato all’atletica a un’altra disciplina di endurance come il cicli

smo. I giovani talenti, in questa parte d’Africa, non mancano: come certi recenti risultati hanno dimostrato, c’è un grande potenziale da sviluppare tra i ragazzi di colore e l’obiettivo è arrivare in fretta al vertice. Il mio gruppo ha l’esperienza per farlo e Kaptagat offre le condizioni ideali per provarci. E poi c’è lo stimolo dei Mondiali 2025 in programma in Ruanda. Il grande sogno è vedere un giorno tanti corridori di colore in lizza al Giro e al Tour».

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Biolimpion­ico Eliud Kipchoge, 37 anni, in gara ai Giochi di Tokyo GETTY

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