Kipchoge STORIA per il ciclismo «Gli africani a Giro e Tour»
La leggenda della maratona spiega l’obiettivo della sua Academy nata in Kenya con la collaborazione del team Ineos
Eliud Kipchoge, leggenda della maratona, parla in collegamento da Kapsabet, capoluogo della contea di Nandi, località rurale di circa 90.000 abitanti, a una quarantina di chilometri da Eldoret e a 2000 metri sul livello del mare. È qui che il 37enne keniano che annuncia che il 25 settembre gareggerà per la quinta volta nella velocissima 42 km di Berlino ha costruito le proprie imprese, due ori olimpici e record del mondo compresi. Ed è qui che in tempi brevi, farà sorgere la Eliud
Kipchoge Cycling Academy, in sinergia con Global Sports Communication, l’agenzia manageriale olandese che lo rappresenta da anni e con Ineos, che ha collaborato con lui quando - primo uomo nella storia - ha abbattuto il muro delle due ore in maratona. Il progetto, lanciato un paio di settimane fa, è ambizioso. E sarà seguito da vicino da Valentijn Trouw, che di Eliud è una sorta di uomo di super fiducia.
Il sogno «L’idea - spiega Kipchoge - è allargare un training camp tradizionalmente riservato all’atletica a un’altra disciplina di endurance come il cicli
smo. I giovani talenti, in questa parte d’Africa, non mancano: come certi recenti risultati hanno dimostrato, c’è un grande potenziale da sviluppare tra i ragazzi di colore e l’obiettivo è arrivare in fretta al vertice. Il mio gruppo ha l’esperienza per farlo e Kaptagat offre le condizioni ideali per provarci. E poi c’è lo stimolo dei Mondiali 2025 in programma in Ruanda. Il grande sogno è vedere un giorno tanti corridori di colore in lizza al Giro e al Tour».