Botheim & Co. Giovani vichinghi alla conquista della Serie A
C’è anche l’Italia come terra di conquista dei nuovi vichinghi, viaggiatori per antonomasia. Dietro re Haaland, sbarcato alla corte di Guardiola al Manchester City per 150 milioni di euro, c’è uno stuolo di giovani norvegesi che hanno serie intenzioni di recitare un ruolo da protagonista nei top campionati d’Europa. La Serie A non fa eccezione ed è stata scelta come nuovo palcoscenico da Kristian Thorstvedt, prossimo innesto del nuovo Sassuolo di mister Zanetti. Come Haaland, anche lui è un figlio d’arte: suo padre Erik è stato uno dei portieri più illustri della storia del calcio norvegese (97 presenze in nazionale), con un passato nel Borussia Mönchengladbach e nel Tottenham. Thorstvedt, classe 1999, è un centrocampista moderno: fisicamente dotato ma con ottima tecnica, duttilità e a suo agio quando si tratta di andare in gol. Arriva dal Genk, club belga specializzato nel lanciare crac, da cui sono usciti Koulibaly, Milinkovic e De Bruyne solo per citarne alcuni. Una “cassaforte” di talenti che giustifica l’impegno economico del Sassuolo che ha pagato ai belgi la clausola di 10 milioni. Anche la storia di Erik Botheim è legata a Haaland. Anzi di più, il nuovo attaccante della Salernitana è il migliore amico del bomber del City, con il quale nel 2016 ha addirittura formato un duo musicale. E a Salerno Botheim ritrova un altro vecchio amico d’infanzia, Emil Bohinen. Tra gli altri norvegesi in odore di Italia ci sono il difensore centrale Leo Ostigard, tornato al Brighton dopo il prestito al Genoa, seguito molto da vicino dal Napoli, e Ola Solbakken, già in visita nella Capitale per saggiare di persona l’interessamento della Roma. Il Bodo Glimt fa muro ma lui ha deciso: vuole la Serie A.