Azzurre, è il vos NIENTE PRESSIONE E PIÙ MATURITÀ ITALIA SENZA PAURA Tro giorno
CON LA FRANCIA
di è un fiume placido, che guarda caso si chiama Don, che scorre accanto al New York Stadium di Rotherham, profondo Yorkshire, negozi chiusi, pub già prevedibilmente pieni al pomeriggio, sole caldo. Lo stadio si chiama così perché le industrie locali una volta giravano a pieno regime e fornivano tutte le manichette per gli idranti della metropoli americana, ma il nome New York evoca anche altro, porta indietro di tre anni, ai festeggiamenti a Times Squadre, all’entusiasmo per il titolo conquistato dalla squadra più forte del mondo, gli Stati Uniti appunto, a un altro pianeta del pallone femminile. Eppure quell’estate ha lasciato il segno anche sulle ragazze azzurre, uscite di scena ai quarti a Valenciennes contro l’Olanda poi battuta dalle americane in finale. Ecco, l’Italia riparte da lì, ma è anche un’Italia diversa, più matura, che non cerca confronti con il calcio maschile, che non sente sulle spalle la pressione generata dagli alti e bassi della squadra di Mancini. L’Italia che oggi al New York Stadium di Rotherham debutta all’Europeo contro la Francia vuole e sa camminare con le sue gambe, come precisa la capitana Sara Gama. «Lavoriamo sempre con il sorriso, divertirsi aiuta, divertirsi non significa distrarsi ma godersi ogni momento. Siamo pronte, questa squadra è un mix di esperte e giovani che si sono inserite benissimo».
Sorrisi e imprevisti Senso del gioco e della tattica. «Che cosa abbiamo più delle squadre di altri Paesi? Le conoscenze tattiche. Ne abbiamo perché siamo un paese dove si vive il calcio e si respira, il pallone fa parte della nostra cultura. E questo può aiutarci ad andare oltre le nostre forze», dice la c.t. Milena Bertolini. La sapienza tattica e la cura del dettaglio serviranno alle azzurre adesso più che mai, visto che Valentina Cernoia è rimasta nel ritiro di Blackburn per positività al Covid. «È una giocatrice importantissima per noi, ma abbiamo chi può sostituirla. In un torneo come questo bisogna pensare a 23 titolari, perché così è. A volte ci sono più partite in una partita e ci sarà davvero bisogno di tutte». Tutte, ragazze al debutto in un grande torneo come Agnese Bonfantini e Martina Piemonte, Lucia Di Guglielmo e Flaminia Simonetti, Maria Luisa Filangeri e Martina Lenzini e Francesca Durante. Dall’attacco alla porta, c’è del nuovo in ogni reparto, anche se la c.t logicamente si affiderà almeno all’inizio al gruppo storico, quello che ha rilanciato il calcio femminile in Italia dopo anni passati nel dimenticatoio o quasi. Come ha ricordato anche alla vigilia della partita con la Francia Bertolini, c’è ancora un gap notevolissimo fra il bacino d’utenza del calcio donne azzurro e quello dei Paesi con il migliore palmares e le più grandi aspettative per questo Europeo. «Quindici anni di non progettualità si pagano, ma stiamo crescendo e dobbiamo avere fiducia». Il professionismo è un tassello importante, ma il progresso viene da lontano. E Bertolini, che ha preso in mano la nazionale nel 2017, non ha intenzione di fermare l’onda. Le ragazze sono salite sul treno, anche quello dell’attenzione mediatica, tre anni fa in Francia e non vogliono scendere. «Perché la cosa importante - continua la saggia Gama - è continuare a costruire vivendo le proprie esperienze senza rapportarsi sempre al calcio maschile».
Fili da riallacciare
Perché ecco, dove eravamo rimasti? A un Mondiale senza Italia e l’anno dopo al Mondiale delle ragazze con le loro facce sorridenti, i gol, la macarena, e soprattutto la bravura di partire in quarta senza paura contro le strafavorite australiane. E ora ecco, l’Europeo dell’Italia delle ragazze che non sente pressione per quello vinto un anno fa dalla squadra di Mancini, ma vuole proseguire sulla sua strada e trova subito un ostacolo altissimo da superare. La Francia è padrona nel calcio dei club e ha avuto tante delusioni dal Mondiale organizzato in casa. L’Italia invece è andata oltre le proprie forze, a sorpresa, è uscita a testa alta, come si suol dire, contro l’Olanda che poi è stata battuta soltanto dalle marziane americane. Eppure basta, le azzurre non ne possono più di sentir parlare di obiettivi minimi e massimi. Brucia l’eliminazione al primo turno all’Europeo 2017, ma era una vita fa, cinque anni che sembrano un’era geologica. E se Girelli spera già di potersi prendere la rivincita contro le Oranje mentre le più giovani sognano un debutto come quello di alcune delle compagne più esperte, tanti numeri sono già dalla parte loro parte: grazie ai successi francesi, il calcio femminile ha svoltato. «Sì, ma ora bisogna andare avanti», insiste Sara Gama. Per lei potrebbe essere l’ultimo grande torneo in maglia azzurra e non è il tipo che ama lasciare le cose a metà.
L’assenza pesante Cernoia positiva al Covid. Bertolini: «Per noi decisiva, però c’è chi può sostituirla»
Siamo pronte, questa squadra è un mix di esperte e giovani inserite benissimo
Sara Gama