La Gazzetta dello Sport

TUTTA LA FURIA DI KYRGIOS CONTRO IL TOTEM DJOKOVIC «UNA SFIDA APERTISSIM­A»

- Di Riccardo Crivelli INVIATO A LONDRA JOHN MCENROE (USA) Tre titoli a Wimbledon

na partita da fuochi d’artificio. Copyright di Novak Djokovic, piuttosto abituato a pomeriggi del genere, se è vero che è appena diventato il giocatore con più finali Slam raggiunte (32), di cui otto a Wimbledon, fin qui con sei vittorie. Oppure uno show che farà venire l’acquolina in bocca a tutti. Parola di Nick Kyrgios, che invece a questo punto di un Major non c’era mai arrivato, ma a 27 anni sembra aver finalmente scoperto l’elisir del campione liberato dalle follie di gioventù. Tutta la furia del talento australian­o da una parte, le certezze del totem serbo dall’altra. Per analizzare la sfida per il titolo dei Championsh­ips, abbiamo chiesto il parere di sei ex campioni.

MATS WILANDER (SVE) Sette titoli Slam

«Ovviamente Novak Djokovic è il favorito, ma non ho mai visto nessuno servire meglio di Nick Kyrgios dai tempi di Pete Sampras. È molto difficile capire come il serbo potrà rispondere, ma sappiamo che lui è formidabil­e in questo fondamenta­le. Penso che tutto dipenda dall’australian­o e da come serve, se ha una grande giornata nei turni di battuta sicurament­e può concedersi una possibilit­à, perché sarà molto difficile che possa sostenere troppi scambi da fondo. Lo ripeto, Djokovic è favorito ma sono convinto che Kyrgios giocherà alla grande ed avremo una una grande finale. Poi, sono curioso di sapere come reagirà iol pubblico: penso che molto probabilme­nte sarà dalla parte del giocatore che ha vinto di meno in carriera. Ma la domanda più interessan­te è come Kyrgios coinvolger­à il pubblico, come interagirà. Gli servirà partire forte all’inizio per essere positivo, parlare con la folla, parlare con il suo angolo. Letteralme­nte non ho idea di cosa accadrà tra di loro in termini di linguaggio del corpo. Sappiamo che Nick servirà alla grande e sappiamo che Novak proverà a spostarlo. Non dimentichi­amoci però che Djokovic ha vinto 20 Slam e fatto 32 finali in 68 tornei: un record incredibil­e ch epotrebbe pesare molto sul piatto della bilancia». «Quando l’ago della bilancia è al centro, Nick Kyrgios è un giocatore di straordina­rio talento. Credo tra l’altro sia uno dei giocatori più intelligen­ti del circuito dentro e fuori dal campo, tanto da non aver bisogno di un allenatore. Non l’ho mai visto così in forma fisica da sei-sette anni, evidenteme­nte ha deciso di essere un profession­ista a tutto tondo. Djokovic, ovviamente, ha dalla sua parte l’esperienza di partite a questi livelli, ma sarà una grande finale e dobbiamo essere contenti che Kyrgios finalmente possa diventare una superstar».

LLEYTON HEWITT

Un titolo a Wimbledon

«All’inizio del torneo avevo indicato Djokovic come favorito per la sua capacità di giocare sull’erba e per la grande esperienza maturata in tutti questi anni a Wimbledon e confermo il mio giudizio. Ma quella con Kyrgios non sarà però una partita facile per Novak. Nick è in un periodo di grande fiducia e quando gioca con la testa libera, su questa superficie può davvero battere chiunque. E poi è difficilis­simo togliergli il servizio. È uno dei pochi che riesce a giocare meglio nel caos, gli avversari devono prepararsi anche a questo».

PAT CASH (AUS) Un titolo a Wimbledon

«Continuo a pensare che troppe volte Kyrgios non sia un bell’esempio per il tennis, ma quando arrivi in finale significa che hai le armi anche per vincerla. Può succedere di tutto, ma certo Nick è stato soprattutt­o bravo a sfruttare un tabellone molto morbido».

CORRADO BARAZZUTTI Ex n. 7 del mondo

«Una partita in cui entrano in gioco motivazion­i particolar­i: Djokovic vuole riscattars­i dopo un inizio di stagione troppo segnato dalle vicende australian­e, Kyrgios ha l’occasione di dimostrare finalmente che è un campione, dimentican­do le ombre del passato. Vedo leggerment­e favorito il serbo per il suo palmarès e la sua esperienza, ma mi aspetto che l’australian­o faccia una partita molto vicina».

FILIPPO VOLANDRI Capitano di Davis

«Senza Berrettini, pensavo che da quella parte arrivasse in fondo Nadal, ma Kyrgios non è una sorpresa. Djokovic è leggerment­e avanti, ma il suo avversario ha le armi per metterlo in difficoltà: serve benissimo, tira fortissimo e quindi può non dargli ritmo. Saranno decisivi i colpi di inizio gioco: Kyrgios deve tenere un rendimento altissimo alla battuta per disinnesca­re la risposta di Novak, il serbo deve mettere tante prime per evitare di essere aggredito e così prolungare gli scambi, il suo terreno preferito».

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