CELTICS LA SCELTA CACCIA ALL’ANELLO DA SESTO UOMO
Attesa la firma a ore. Danilo come cambio è il giocatore che serve alla finalista 2022 per arrivare al titolo
a missione titolo comincerà solo da ottobre, ma Danilo Gallinari ha già in mente come metterla in pratica. Passa per Boston, per i Celtics che solo un mese fa hanno conteso l’anello Nba ai Golden State Warriors e che hanno individuato nel quasi 34enne azzurro il rinforzo giusto per riprovarci con qualche chance in più di farcela. Il forte interesse reciproco dei giorni scorsi si trasformerà in un accordo, forse immediatamente dopo le 23 italiane, quando finirà il limbo in cui Gallinari si trova attualmente dopo il divorzio da San Antonio. Sì, perché pur se fisicamente Danilo non si è mosso da Milano, le sue ultime settimane sono state molto movimentate.
Sul mercato Gallo il 30 giugno è stato ufficialmente spedito da Atlanta a San Antonio. Era sacrificabile, perché i suoi 21,1 milioni di euro lordi di stipendio 2022/23 erano garantiti solo per 4,9 milioni, rendendo l’azzurro la pedina di scambio perfetta. Gli Hawks, che l’avevano preso nel novembre 2020, l’hanno spedito agli Spurs assieme a 3 future scelte al primo giro per prendere in cambio il giovane talento Dejounte Murray. Danilo sapeva bene che la storia con gli Hawks era finita. Gli ha regalato la più lunga corsa playoff della sua carriera, quella chiusa alla finale di
Eastern Conference 2021, persa contro i Milwaukee Bucks e Giannis Antetokounmpo, e la definitiva trasformazione in sesto uomo, il ruolo che avrà anche a Boston. Gallo sapeva anche che la storia con San Antonio era solo un parcheggio, perché Gregg Popovich sta ricostruendo la sua creatura partendo dai giovani, con occhio a Vincent Wembanyama, attesissimo centro francese probabile prima scelta al Draft 2023. Un veterano come Gallo non è l’uomo giusto per una squadra interessata più al futuro che al presente. Per questo Danilo si è preparato per la free agency: appena completato lo scambio, gli Spurs hanno dato al suo agente il permesso di parlare con altre squadre interessate a prenderlo sul mercato dei giocatori senza contratto. È a quel punto che Boston si è fatta avanti con le carte giuste.
Celtics La base di partenza per la free agency di Gallinari era la parte garantita del suo contratto 2022/23, lievitato dopo il trasferimento: è passato dai 4,9 milioni che gli aveva promesso Atlanta ai 12,8 milioni che gli ha dato San Antonio quando ne ha annunciato il taglio venerdì sera. Danilo si metterà in tasca quei soldi a patto che nessuna squadra con spazio salariale ne reclami il contratto: solo Indiana se lo può permettere, e i Pacers non hanno interesse. Anche perché quello di Gallinari è trasferirsi ai Celtics. Boston lo aspetta per diventare la sesta squadra della sua carriera dopo New York, Denver, LA Clippers, Oklahoma City e Atlanta. Quella con cui andare a caccia del titolo. Brad Stevens, plenipotenziario di Boston che da coach ha allenato Gigi Datome, l’unico altro azzurro passato per la squadra più titolata dell’Nba, ha messo gli occhi su Danilo per la sua esperienza e la sua capacità di fare punti dalla panchina, proprio quello che è stato l’anello debole di Boston durante la corsa 2021/22 finita alle Finals. Per rinforzarsi, oltre a Gallo i Celtics hanno preso Malcolm Brogdon, playmaker arrivato da Indiana che assieme all’azzurro e a Derrick White costituirà l’ossatura del secondo quintetto di Boston.
Trattativa Gallinari aveva altre pretendenti. A lui aveva pensato Miami, ha fatto un sondaggio Minnesota, una delle regine del mercato per aver acquistato il centro francese Rudy Gobert, c’è stato un timido interesse dei Lakers e uno forte di Chicago. Danilo aveva messo come priorità la durata del contratto (almeno un biennale), il ruolo e le ambizioni di squadra. Boston ha giocato le carte giuste: l’intesa sarà per due anni, lo stipendio deve essere ancora definito ma si aggira attorno ai 6 milioni di euro a stagione. I dettagli verranno ultimati quando Gallinari sarà ufficialmente free agent, cioè libero da vincoli contrattuali, libero di scegliere la sua prossima squadra, libero di trasformare quell’interesse reciproco con Boston in un contratto. Un sì per andare a caccia di quello che è il suo sogno da bambino e da adulto: un anello di campione Nba.