La Gazzetta dello Sport

Prenderà il “nove” Il bomber Sanabria leader del Toro

I numeri di maglia non sono stati assegnati ma l’indicazion­e è chiara: fiducia a Tonny

- Di Nicola Cecere

«Toro, dammi il 9». Non saranno state esattament­e queste le parole, ma il senso c’è tutto: Tonny Sanabria si è preso la maglia più pesante. Una bella dimostrazi­one di personalit­à, innanzitut­to, ed emerge anche la voglia di essere sempre più protagonis­ta nel Toro. I numeri da portare dietro la schiena nella nuova stagione non sono ancora ufficiali, però la «consegna» del testimone è già stata fatta, e molto volentieri, dal club. Per l’attaccante sudamerica­no l’eredità di Belotti ha il valore di una investitur­a in piena regola, una massiccia iniezione di fiducia e stima nelle sue qualità. Tecniche e morali, visto che il Gallo oltre ai gol (che sono 100 in campionato) nei suoi sette anni ha saputo regalare alla squadra granata tante partite da trascinato­re. Adesso questo ruolo tocca a Sanabria. Che avrà alle spalle o, alle volte, di fianco, il giovane Pellegri, in grado di assicurare una competizio­ne interna “sana, cioè capace di portare linfa al reparto offensivo in qualsiasi momento del match. Reparto che potrà contare, come l’anno scorso, su Zaza quale terza scelta centrale (se deciderà di restare) mentre in campo andranno sempre due trequartis­ti-finalizzat­ori.

Altri numeri Il campionato 2021-‘22 della punta paraguaian­a è stato buono. Non eccezional­e, ma buono sì, anche perché spesso e volentieri si è trovato nella condizione di unico centravant­i

a disposizio­ne del tecnico. I motivi riportano a Belotti, anzitutto: il capitano ha dovuto smaltire due lunghi infortuni. Dopo di che si passa a Zaza, che è incappato nella classica stagione-no. Sia a causa di un ginocchio dolente in più periodi dell’anno (adesso sta finalmente bene) sia per un’evidente incompatib­ilità con il gioco predicato dal comandante croato. Posizioni da tenere o conquistar­e, movimenti da fare o non fare: insomma questioni tecnico-tattiche, niente di personale. Fatto sta che Zaza ha messo assieme appena nove presenze da pochi minuti ciascuna e non ha segnato nemmeno un gol. Il contributo di Sanabria è stato di ben altro livello e viene così riassunto dalle statistich­e: ventinove le presenze con ventidue partite nella formazione di partenza e

sette da subentrato. Due sole volte è rimasto in panchina. Sei i gol, cinque gli assist.

Movimenti Tonny somiglia al Gallo in più di una caratteris­tica. Intanto è un gran combattent­e, poi è molto abile di testa e quindi negli schemi di Juric diventa il terminale ideale per le iniziative che sulle fasce verranno prese dai vari Singo, Vojvoda, Aina e Bayeye. Di solito Sanabria va a trovare gli spazi sul secondo palo dopo aver fatto finta di portarsi sul primo. Un giochino che gli è riuscito diverse volte pure quando ha indossato la maglia del Genoa. Inoltre non va sottovalut­ata la sua capacità nel tener palla ripiegando se occorre a metà campo, in maniera da permettere ai centrocamp­isti di salire verso l’area avversaria. Movimenti fondamenta­li per gli sbocchi offensivi della manovra e che erano abitudinar­i da parte del vecchio capitano.

Capitano A proposito di fascia, nell’amichevole di esordio della stagione, quella di venerdì contro l’Eintracht Francofort­e, verrà portata da Gleison Bremer (a meno che il difensore non sia ceduto nelle prossime ore) ma è ormai stabilito che finirà sul braccio di Sasa Lukic una volta che il difensore brasiliano si sarà trasferito in un altro club. Pure questa decisione di Juric va in direzione di una maggiore responsabi­lizzazione degli elementi chiave della squadra. Partiti Pobega e Mandragora, in mezzo al campo Lukic ora deve fare coppia con Samuele Ricci, altro giovane, come Pellegri, a caccia di una definitiva affermazio­ne.

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Paraguaian­o Antonio Sanabria, 26 anni, in allenament­o con il Torino

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