Mancini, il piccolo Ibra che ha stregato il Diavolo Sarà sfida con la Juve
Il talento del Vicenza, maggiorenne tra 10 giorni, lascerà il suo club: lo vuole anche l’Empoli
Di Zlatan Ibrahimovic, ne nasce uno ogni vent’anni. Forse. Nel dubbio, meglio tenersi pronti: Tommaso Mancini ha ventitrè anni in meno del fuoriclasse del Milan e come lo svedese vive per il gol. Ha un fisico alla Zlatan (è alto 1,90), una passione in comune con Ibra per le arti marziali e presto potrebbe condividere con lui anche gli stessi colori. Perché il Milan ha messo gli occhi su Mancini, come pure la Juventus e l’Empoli: a indirizzare l’ordine di arrivo della corsa a tre sarà lo stesso Tommaso, che tra dieci giorni diventerà maggiorenne e molto probabilmente deciderà di lasciare il Vicenza, club della sua città in cui è cresciuto e con cui ha debuttato tra i professionisti a 16 anni, come Roberto Baggio.
Corteggiato Centravanti di peso e di sostanza – più di 70 gol con le giovanili biancorosse –, Mancini nell’ultima stagione ha giocato 15 partite tra Serie B e Coppa Italia, alternandosi tra club e Nazionali giovanili: tra Under 15 e Under 19 azzurre ha segnato 14 gol in 28 presenze, si è guadagnato la convocazione del c.t. Roberto Mancini per lo stage “allargato” di Coverciano dello scorso maggio e ha partecipato agli ultimi Giochi del Mediterraneo, dove lui e i compagni si sono arresi alla Francia in finale. Soprattutto, il nome di Tommaso ha riempito le relazioni degli scout di mezza Europa in tempi non sospetti, fin da quando il Vicenza gli fece firmare il primo contratto da professionista, nel 2020: Renzo Rosso, patron del Lanerossi, raccontò che già allora «lo volevano in tanti in Italia, ma pure Liverpool, Chelsea fino
alle due di Manchester». Più il Borussia Dortmund. Mancini e la sua famiglia, ai tempi, decisero che sarebbe stato più saggio proseguire il percorso di crescita con il Vicenza: c’è un tempo per tutto e quello era il momento di muovere i primi passi tra i professionisti senza pericolose fughe in avanti. Ecco, i tempi adesso sembrano maturi per traslocare in un club di Serie A (anche se dall’estero continuano a farsi avanti), nonostante il legame con i biancorossi scada tra un anno e quello tra Tommaso e il club della sua città non conosca limiti di tempo.
Le tre piste La valutazione del Vicenza per il suo gioiellino si
aggira sui 3 milioni di euro, ma proprio il contratto in scadenza nel 2023 potrebbe aiutare una tra Milan, Juve ed Empoli a spuntare un prezzo più basso. Piste tutte possibili, ma con prospettive differenti: nella Juventus si aprirebbero le porte dell’Under 23, mentre nel Milan Mancini giocherebbe nella Primavera di Ignazio Abate (un altro rossonero in panchina, dopo Cristian Brocchi al Vicenza). Categoria “di partenza” che sarebbe la stessa anche per l’opzione Empoli: in Toscana, però, il salto in prima squadra potrebbe materializzarsi più velocemente che in rossonero.
Da Pablito a Paolo La politica del Milan di Elliott, che sarà seguita anche da RedBird, e le scelte di mercato dei dirigenti rossoneri hanno dimostrato tuttavia che i giovani talenti possono scalare le gerarchie anche tra i big: si può vincere uno scudetto con una rosa di gran lunga più verde di quelle degli altri campioni nazionali in Europa. Non è un caso che per Mancini si sia mosso Paolo Maldini in prima persona. «Per convincere Tommaso a firmare con noi ci ha dato una bella mano Pablito Rossi», aveva raccontato Rosso alla Gazzetta nell’estate del 2020. Da una leggenda all’altra, la magia adesso potrebbe ripetersi con il d.t. milanista. E, nel giro di qualche settimana, Mancini si ritroverebbe ad autografare un contratto a Casa Milan mentre Ibrahimovic fa lo stesso. Niente male per iniziare a studiare da vicino il proprio idolo, no?