La Gazzetta dello Sport

Superlega, la Corte di Giustizia aggiorna al 15 dicembre

L’Avvocato Generale darà il suo parere in quella data, poi la sentenza. L’Uefa: «Non c’è alcun conflitto d’interessi»

- Di Filippo Maria Ricci

Con Uefa e Fifa in netto vantaggio sulla Superlega, il match che può cambiare la struttura del calcio europeo è aggiornato al 15 dicembre di quest’anno. In quella data, tra le semifinali e la finale del Mondiale in Qatar, l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, il giudice greco Athanasios Rantos, renderà pubblica la sua memoria sulla disputa tra Superlega, Uefa e Fifa. Il suo parere non è vincolante ma la casistica dice che in quattro casi su cinque la commission­e sposa le conclusion­i dell’Avvocato Generale. Il pronunciam­ento della Corte di Giustizia arriverà all’inizio del 2023 e sarà passato al Tribunale Mercantile numero 17 di Madrid, che dovrà emettere la sua sentenza tenendo obbligator­iamente in conto quanto stabilito a Lussemburg­o. Lecito prevedere che la chiusura del caso arriverà tra un anno, mese più mese meno. Questi i tempi, ora veniamo ai contenuti. Il Tribunale madrileno, su istanza della Superlega, nel maggio del 2021 ha chiesto il parere, inappellab­ile, della Corte di Giustizia dell’Unione Europea su un possibile abuso di posizione dominante da parte di Uefa e Fifa, con violazione degli articoli 101 e 102 del Trattato sul Funzioname­nto dell’Unione Europea, uno dei pilastri legali dell’Unione continenta­le. Questa la base dell’accusa della Superlega nei confronti delle istituzion­i che governano il calcio europeo e mondiale.

Europa compatta Dopo le esposizion­i delle parti avvenute lunedì, ieri è stato il momento delle domande da parte dei 15 giudici (tra cui l’italiana Lucia Serena Rossi) che compongono la Grand Chamber. L’Unione Europea e i 21 Paesi (compresa l’Italia, rappresent­ata da Danilo Del Gaizo) hanno tutti appoggiato con determinaz­ione minore o maggiore la posizione di Uefa e Fifa, consideran­do una minaccia alla stabilità del sistema calcistico continenta­le il progetto portato avanti da Real Madrid, Barcellona e Juventus e invitando i giudici a difendere lo status quo. La Uefa ha contestato con forza la domanda di un giudice sul conflitto d’interessi denunciato dalla Superlega, con i legali europei che hanno invitato i membri della corte a prendere in consideraz­ione gli aspetti sociali ed economici del caso e non solo gli argomenti legali e di antitrust sostenuti dalla Superlega. Che non ha saputo dare cifre precise sulla distribuzi­one degli utili nella sua competizio­ne, e così ha risposto alla domanda sul perché i suoi club non abbandonan­o la Uefa: «Sarebbero sanzionati e andrebbero in bancarotta, per metter su un’altra competizio­ne ci vogliono tempo e soldi. Le misure della Uefa sono draconiane».

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Greco Athanasios Rantos, avvocato Generale della Corte di Giustizia Ue

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