Dallavalle ci crede «Pronto a stupire Per una medaglia ci sono anch’io»
Il triplista lancia la sfida: «Dovrò superarmi, servono 17.50, ma la finale non mi basta»
Ese fossero i Mondiali di Andrea Dallavalle? Il d.t. La Torre cita il triplista piacentino tra le possibili sorprese a Eugene. Ventidue anni, un personale di 17.35 firmato l’anno scorso a Grosseto, uno stagionale di 17.28 ai Tricolori di Rieti che lo mantiene al quinto posto delle liste mondiali 2022, il ragazzo delle Fiamme Gialle ha un conto aperto con la rassegna e con le grandi manifestazioni seniores in generale. Nel 2017, subito dopo lo splendido argento agli Europei juniores — ancora a Grosseto — con il primato italiano di categoria a 16.87, aveva dovuto prendere la decisione, suggerita per prudenza dal tecnico Enrico Buttò e dai genitori, di rinunciare all’edizione di Londra, per la quale si era qualificato proprio grazie a quella misura. A Doha 2019 invece c’era, ma un problema a un piede l’aveva limitato e non era andato oltre il 32° e penultimo con 15.09. Ai Giochi di Tokyo altra beffa: settima misura nelle qualificazioni (16.99), in finale tre salti validi ma non oltre il 16.85 che significava 9° posto, primo dei non ammessi alla parte finale della gara.
Diabolik Ora Andrea ci riprova. Vivrà le qualificazioni giovedì 21, la finale sarà sabato 23. In valigia ha messo le mutande portafortuna di Diabolik («Le indosso sempre nelle gare importanti», scherza) e la speranza di essere al cento per cento, dopo una stagione che l’ha visto tribolare un po’ per via del fastidio alla caviglia destra che si è fatto vivo agli Assoluti e che ai Giochi del Mediterraneo l’ha indotto a fermarsi dopo un salto. «Fa molto piacere essere indicato come una sorpresa dei Mondiali — attacca riferendosi alle parole di Latorre —. Spero di rispettare questo pronostico. Io mi sento bene, darò tutto. Ho fatto solo tre gare quest’anno e solo una volta con la rincorsa completa, quindi credo di avere margine. Visti i salti dei campionati italiani a Rieti ho ancora qualcosa da mettere a posto, ma negli ultimi giorni ho lavorato tanto nonostante qualche fastidio alla caviglia che ora è passato del tutto. Quello dei Giochi del
Mediterraneo è stato uno stop precauzionale in vista di Mondiali ed Europei. Credo sia stata la scelta più giusta».
Il portafortuna In valigia ha messo anche le mutande di Diabolik: «Le ho sempre nelle gare importanti»
Obiettivo 17.50 «Il contesto sarà bellissimo — prosegue Dallavalle —: già l’anno scorso avevo saltato sulla pedana di Eugene e mi era piaciuta parecchio. Spero di fare il personale, sento che è nelle mie corde. Un posto tra i migliori otto? Onestamente punto a qualcosa in più. L’anno scorso a Tokyo ho sfiorato la finale a 8, questa volta spero di andare oltre anche perché quell’eliminazione all’ultimo non mi è andata giù. Salire sul podio sarà tosta, penso che ci vorrà un 17.50 per avere possibilità concrete. Sarà difficile arrivarci ma ci proverò. Di certo Pichardo e Martinez saranno gli avversari più ostici, poi dietro ci sono Claye, il primatista africano Zango, i cinesi. Sarà una bella battaglia. Secondo me 17.50 potrebbe bastare». Andrea è molto giovane ma ha già mostrato doti da leader. «Veniamo dai cinque ori di Tokyo e da prestazioni bellissime anche nello scorso inverno — chiude —. Siamo sempre forti e possiamo fare il nostro. E io spero che quel po’ di esperienza che ho fatto finora mi serva».