Nove ecologisti fermano il Tour Bettiol: «Io, nei fumogeni»
Stop per 15’: sono gli stessi attivisti del Roland Garros. Il toscano un’ora in Gendarmeria per testimoniare
Ci sono una decina di poliziotti vicino al bus della Ef-EasyPost. Aspettano Alberto Bettiol: accompagneranno il toscano alla Gendarmeria per farlo testimoniare sull’episodio di cui è stato suo malgrado protagonista: «Sono stato quasi un’ora dalla Polizia, hanno voluto sapere che cosa avevo visto, se avevo riconosciuto qualcuno e se mi volevano fare del male».
A 38 km dal traguardo di Megeve, in pianura e non lontano dalla Sallanches che vide Hinault iridato 1980, il toscano era in fuga da solo (si era involato rispetto agli altri dell’azione, tra cui Ganna, Sbaragli e Velasco) quando è finito ‘dentro’ a un fumogeno. E si è dovuto fermare perché c’erano nove persone stese in mezzo alla strada e incatenate tra di loro. Una manifestazione di protesta. «Una cosa strana – il suo commento -. Può succedere, ma non dovrebbe. Stiamo lavorando e se vogliono manifestare dovrebbero farlo diversamente. Le avevo viste da lontano, ho capito subito che c’era qualcosa che non andava e che il gruppo non
sarebbe passato». Bettiol ha attaccato in salita, prima di veder vincere il compagno Cort Nielsen: per lui il numero rosso di più combattivo («Ma non mi garba, volevo vincere»).
Regolamento Il Tour è stato neutralizzato per una quindicina di minuti, prima di “restaurare” la situazione. L’articolo che regola questi casi è il 2.2.029: si riparte con i distacchi dello stop (30” e 7’30”) quando l’evento è eccezionale e non rientra come “fatto di corsa”. Diverso il passaggio a livello, considerato fatto di corsa: sotto i 30” si annulla tutto, altrimenti si riparte con i distacchi al momento dello stop. Per Pogacar si è trattato «di un momento divertente. Ci hanno detto che ci dovevamo fermare e lo abbiamo fatto, ma non ho capito bene di cosa si trattasse. Niente di speciale». Ora, detto che da oggi c’è da attendersi una stretta sui controlli di polizia in strada, che cosa è successo? Una protesta ecologista del movimento Derniere Renovation: «Non possiamo più essere spettatori del disastro climatico in corso. Ci restano 989 giorni per salvare il nostro avvenire e l’umanità». È lo stesso movimento che al Roland Garros di tennis aveva interrotto la semifinale tra Ruud e Cilic. Fiandre, Liegi, il Gp di F. 1 di Silverstone, ma anche partite di calcio: le proteste, sfruttando la ribalta dei grandi eventi sportivi, si stanno moltiplicando.