La Gazzetta dello Sport

Olivier: «Ho indicato lo scudetto, messaggio per i tifosi»

«Siamo orgogliosi di essere campioni d’Italia. Adli mi chiama “big brother”: lui mi dà sempre i palloni giusti»

- Di Marco Fallisi INVIATO A COLONIA (GERMANIA)

Oli, sempre Oli, fortissima­mente Oli. Passano le stagioni ma quel sinistro rimane implacabil­e, e che si tratti di una amichevole o di una partita scudetto, per Olivier Giroud cambia poco: i gol del Milan portano sempre la sua firma. Ieri gli sono bastati 17’ per rompere il ghiaccio e riprendere da dove aveva lasciato – la doppietta di Reggio Emilia – e dopo altri 19’ ha sigillato il 2-1 del Milan. È solo un test di metà luglio, ma il contesto da sfida di coppe del RheinEnerg­ieStadion - tutto esaurito, erano quasi in 50mila – rende bene l’idea: dopo il tocco sotto con cui il 9 rossonero ha superato per la prima volta Schwabe, sullo stadio del Colonia è sceso il silenzio.

Quasi pronti Con uno scudetto in bella vista, come ha ricordato Giroud esultando ieri: «L’ho indicato dopo il gol perché volevo mandare un messaggio ai tifosi: siamo molto orgogliosi di essere campioni d’Italia – ha detto il francese a Milan Tv -. A Milanello stiamo lavorando duro ed era difficile esprimersi al meglio in partita, ma ci siamo riusciti mostrando spirito di squadra e determinaz­ione, come vuole Pioli». Chi lo ha visto allenarsi in queste prime settimane di lavoro garantiva: Giroud è già in forma. Vero, verissimo: Olivier è uno splendido 35enne che ieri si è distinto per la doppietta ma anche per una condizione fisica già quasi “da campionato”. Di più, è entrato nel cuore del Milan anche tatticamen­te: è lui il riferiment­o sicuro al quale appoggiars­i per fare salire la squadra, il perno attorno al quale dialogare in velocità lì davanti. «Siamo quasi pronti: io mi sento bene e anche i miei compagni. Iniziare segnando fa sempre bene. Come vincere, anche se in amichevole». L’intesa con Adli è ancora da affinare (i due hanno condiviso un quarto d’ora di partita) ma la stima del 9 è già pubblica: «Yacine è un bravo ragazzo, mi chiama “big brother”. So che è importante aiutare un nuovo giocatore ad ambientars­i e sto cercando di accoglierl­o al meglio. Mi hanno colpito le sue qualità: sa servire i palloni giusti, ha corsa e visione di gioco. Un ottimo rinforzo, qui imparerà e migliorerà».

A Milanello stiamo lavorando duro ed era difficile esprimersi al meglio, ma siamo quasi pronti

Olivier Giroud

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GETTY Il messaggio Giroud indica lo scudetto ai tifosi

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