Spalletti ha deciso Fascia del Napoli a Di Lorenzo terzino tuttofare
Difende, corre e crossa: Giovanni è tra i più amati dai tifosi. È lui il post Insigne
Incitato nel pomeriggio dai tifosi che chiedevano autografi, fra i più applauditi in piazza di sera alla presentazione della squadra: Giovanni Di Lorenzo, il nuovo capitano, si è guadagnato la stima dell’intero ambiente. E anche se i tifosi rimpiangono Lorenzo Insigne e soprattutto quello che doveva essere il suo successore, Kalidou Koulibaly, questo non toglie nulla al terzino che incide più di tutti nel gioco di squadra, come dimostrano i dati statistici dell’ultimo campionato, con l’esterno difensivo che tocca più palloni di tutti nella metà campo avversaria.
Umiltà Quando martedì sera la notizia della cessione di Koulibaly era praticamente certa, Giovanni disse ai tifosi che incalzavano: «C’è entusiasmo e voglia di ricominciare. Il ritorno in Champions dopo due anni ci ha reso orgogliosi. Dobbiamo affrontare la prossima stagione per crescere e cercare di fare quanto meglio possibile. Il capitano ce l’abbiamo ed è Kalidou Koulibaly. Se ce ne sarà bisogno, sarà Spalletti a decidere chi sarà il nuovo capitano». E il tecnico non ha avuto dubbi, una volta perso il campione senegalese ha scelto: «Perché Giovanni ha la stima di tutti i compagni. Per la persona che è e per la sua capacità di migliorarsi ogni giorno in allenamento e in partita», sottolinea l’allenatore che seguendolo quotidianamente è rimasto a bocca aperta dalla forza e dalla continuità di un atleta che potrebbe essere in atletica un grande fondista. Da Carlo Ancelotti, passando per Rino Gattuso e fino a Spalletti gli allenatori azzurri hanno fatto a meno di lui solo se infortunato e infatti risulta il giocatore più utilizzato dal Napoli nelle ultime tre stagioni.
Una storia incredibile
E dire che fino a 5 anni fa il nuovo capitano del Napoli, campione d’Europa in carica con la Nazionale di Mancini, giocava a Matera in serie C. Addirittura in Lucania era arrivato nel 2015 da svincolato. In una carriera in cui ha salito uno scalino per volta, senza salti clamorosi ma con la costanza di un frate benedettino. E così arriva poi in B all’Empoli da dove assapora nel 2018 la prima Serie A, a 25 anni compiuti. Poi il Napoli lo ingaggia proprio con Ancelotti, e da lì, con una continuità strabiliante, sale di rendimento, giocando in Champions anche da centrale difensivo: perché quando uno è affidabile lo è sempre.
Esterno moderno Già dalla scorsa estate l’Atletico Madrid si era interessato concretamente per portare Giovanni alla corte del Cholo Simeone. E altri club anche in Premier lo hanno seguito con attenzione. Perché parliamo di un esterno difensivo, migliorato nelle chiusure e nelle diagonali e che in fase offensiva di propone sempre grazie alla sua potenza nelle gambe e alla sua visione di gioco. Sa affondare e crossare, ma anche accentrarsi e triangolare con i compagni: marcarlo non è semplice. «Mi stupisce perché ogni giorno vuole provare qualcosa di nuovo alza sempre l’asticella per migliorarsi. E poi vedi in partita che ci riesce eccome. Uno come lui è insostituibile», è il pensiero di Spalletti. Lui, Giovanni, ha prolungato senza problemi il suo contratto, fino al 2026. Perché Napoli è diventata la sua casa. Uno così diventa anche un riferimento per i più giovani, quelli che già ieri lo chiamavano in maniera rispettosa “capitano”. Musica per le sue orecchie.
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