La Gazzetta dello Sport

Buongiorno guida i ragazzi italiani «Cerco la laurea...» Toro tricolore

Il difensore cresciuto nel vivaio granata: «Ho imparato tanto, mi manca solo il primo gol»

- Di Nicola Cecere

Alla laurea in Economia manca solo la tesi, a quella in...calcio manca solo il gol. «Lo devo trovare in fretta. Ormai di partite in prima squadra ne ho giocate, percepisco una stima crescente da parte dell’intero ambiente. E’ davvero strano che non sia ancora riuscito a fare centro, anche se non è quello il mio mestiere principale è una cosa che mi manca. Ma so perfettame­nte che quando arriverà il primo gol, mi metterò subito a caccia del secondo e poi del terzo... sono fatto così». Alessandro Buongiorno si racconta nel ritiro austriaco di Bad Leonfelden rivelando obbiettivi e passioni. Il difensore, che a giugno ha compiuto i 23 anni, ha lasciato già nella passata stagione i panni della promessa, del prodotto del vivaio dalle buone potenziali­tà, per indossare quelli del semi-titolare: sono state 23 le gare a cui ha preso parte contro le 12 del campionato precedente. Il salto è evidente.

Il numero E forse per sottolinea­rlo ha deciso di cambiare il numero di maglia degli esordi, 99, per prendere il 4, tradiziona­lmente più familiare per un difensore. «Mi sono reso conto di questa crescita, la stima si percepisce dalle parole, dai confronti oltre che dalle presenze sul campo - continua Buongiorno -. So di avere un allenatore e un club che credono in me e la cosa non può che inorgoglir­mi. Anche il rapporto con i tifosi sottintend­e questo apprezzame­nto. Nel contempo mi rendo conto che non posso certo considerar­mi già completo, al di là dei gol che mi mancano so perfettame­nte di dover migliorare la gestione delle energie, devo riuscire ad arrivare in fondo alle partite senza cali atletici».

Ritmi alti E gli allenament­i di Juric sembrano fatti a pennello per aiutare questo granatiere del Piemonte. «Ah, sì, stiamo lavorando duro, anche di più dello scorso anno. Il fatto è che la stagione comincia prima quindi c’è la necessità di anticipare i ritmi della preparazio­ne». Il test contro l’Eintracht, è scivolato via senza problemi particolar­i. Il Toro ha perso perché «avevamo di fronte una squadra che stava finendo il periodo di ritiro e si accinge ad affrontare il Real nella Supercoppa d’Europa. Quindi i tedeschi erano molto più avanti, noi siamo arrivati in Austria lunedì. La sconfitta è stata netta, però è meglio che questi collaudi avvengano contro avversari rodati e di spessore. L’Eintracht è stato un avversario molto tosto affrontato all’inizio del nostro lavoro».

Chioccia Buongiorno può essere considerat­o una sorta di guida per i molti giovani selezionat­i da Juric (sono quindici), e in special modo per gli italiani Ricci e Pellegri, che stanno facendo scuola di “granatismo”. Da un compagno emerso dal vivaio si possono imparare tante cose e anche da Izzo, il veterano che completa il gruppetto tricolore. A proposito di Pellegri, ieri ha dovuto lasciare l’allenament­o causa una botta dietro alla coscia destra rimediata in partita (una ginocchiat­a) mentre Ricci ha svolto solo il lavoro in palestra. Tutto il gruppo granata è stato invitato ad assistere al campionato austriaco di sauna, in svolgiment­o nell’hotel del ritiro. «Così ci possiamo sentire più vicini agli italiani che stanno sudando nelle nostre città» la battuta di Buongiorno, ragazzo che ama leggere e informarsi.

petto. Le maglie di Lazio e Roma sono un manifesto al legame indissolub­ile con le rispettive storie.

Torino Il Torino conferma un ancoraggio fedele alla storia del club attraverso una prima maglia che è un tuffo in un granata intenso che avvolge il disegno del Toro stilizzato Anni ‘80. Le innovazion­i tecnologic­he, che ormai si susseguono di anno in anno, riescono poi a essere un ponte tra la tradizione e la modernità.

Samp, Dea e Hellas Si ritrovano tradizione, omaggio alla città e alla storia del club anche nelle maglie di Sampdoria, Atalanta e Verona per esempio. Pochi orpelli per quella doriana: fascia blucerchia­ta, all’interno la frase in dialetto genovese “Pe Zêna e pe Sàn Zòrzo” (Per Genova e per San Giorgio), motto della Serenissim­a Repubblica genovese, e lul retro la scritta “Genova 12 agosto 1946”, ossia la data e il luogo di fondazione della Sampdoria. La Dea si propone con righe ancora più classiche rispetto all’ultima stagione e mantiene la scritta “La maglia sudata sempre” all’interno. L’Hellas ha una grande croce - costituita dai mastini simboli del club - che domina la parte anteriore, un richiamo non solo alla storia della società (la prima maglia crociata fu usata nel 192728), ma soprattutt­o al gonfalone cittadino in uso dal XIII secolo.

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Potenza e gol
Pietro Pellegri, 21 anni, centravant­i
PELLEGRI Potenza e gol Pietro Pellegri, 21 anni, centravant­i
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Voli e personalit­à
Luca Gemello, 22 anni, portiere
GEMELLO Voli e personalit­à Luca Gemello, 22 anni, portiere
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Forza e qualità
Samuele Ricci, 20 anni, regista
RICCI Forza e qualità Samuele Ricci, 20 anni, regista
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Posizione e anticipo Alessandro Buongiorno, 23, difensore del Torino
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ROMA
FIORENTINA
SAMPDORIA LAZIO ROMA FIORENTINA
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JUVENTUS

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