La Gazzetta dello Sport

Thorstvedt «AMMIRO LAMPARD E MIO PADRE ERIK SASSUOLO, TI DARÒ GOL E TANTA LOTTA»

Centrocamp­ista e figlio dell’ex portiere: «Amo segnare. La Norvegia? Haaland e...»

- Di Matteo Dalla Vite INVIATO A VIPITENO (BOLZANO)

anche spiritoso. «Mi raccomando eh, prima pagina…» sorride mentre ci saluta. Kristian Thorstvedt - che gioca bene a calcio e sembra uscito da una di quelle boyband musicali stile “Take That” di una volta - la prima pagina se la dovrà ovviamente guadagnare ma intanto il suo nome è uno che si aggiunge all’ondata norvegese che sta conquistan­do anche l’Italia: il Sassuolo lo ha pagato, secondo clausola rescissori­a versata al Genk, ben 10 milioni di euro e lui, centrocamp­ista interventi­sta, uno che guarda la porta come fosse il Sacro Graal, è mancino e figlio d’arte. Erik, il suo papà, è considerat­o “the best” fra i portieri della storia norvegese e se in ambito Tottenham parlate di lui, beh, chapeau.

3 Kristian, quanto le ha pesato il suo cognome?

«Zero. Sa quante volte mi hanno detto “Facile, tanto sei figlio di Erik...”? Mille. Ma mi ha creato solo fierezza e stimoli. Mio padre in una parola? Ispirazion­e».

3

Qual è la parola italiana che le piace di più?

«“Bravo”: ha un bel significat­o».

Lei, interno, è un altro prodotto di una scuola norvegese che vive un “Magic Moment”. Ecco: perché solamente ora?

3 «Forse perché gli scout delle varie squadre si sono finalmente spinti oltre. O magari perché siamo stati noi a crescere meglio imponendo maggiore attenzione. Se ci pensa il passato è pieno di giocatori norvegesi bravi: penso a mio papà a Solskjaer, Flo, tanti. In Italia adesso conoscete Thorsby, bravissimo, così come sono bravi Emil Bohinen con cui ho giocato da quando eravamo molto piccoli, Botheim che era mio compagno al “college”, e poi forse arriverà Strand Larsen. Tutti di valore…».

3 Non è che succede tutto grazie al boom di Haaland? «La sua forza aiuta, certo. Qual è la nostra forza? Sappiamo lottare come fate voi in Italia, non ci accontenti­amo mai e vogliamo sempre di più con costanza».

Lei cosa vorrebbe?

3

«Vincere col Sassuolo. E’ la squadra che mi ha voluto fortemente: c’è un gruppo sano».

Si descriva.

«Sono un centrocamp­ista mancino,

3

che corre tanto, rapido e che ama guardare la porta. Ma so che devo migliorare in una cosa: nel difendere».

3 I suoi modelli di riferiment­o?

«Frank Lampard al primo posto. Ammiro anche la tipologia di giocatore fra centrocamp­o e attacco che sa essere Thomas Muller. Mi piace fare gol: credo sia una delle mie migliori caratteris­tiche. Ora Dionisi mi chiede di aggredire la palla, giocare veloce e in maniera semplice».

3 Il grande insegnamen­to che le ha dato suo padre?

«Questo: dai sempre il cento per cento affinché nessuno possa rimprovera­rti».

Ha sempre giocato a calcio?

3

«Sempre. Ultimament­e mi sono innamorato del golf: sport preciso e calmo, perché fuori dal campo lo sono, dentro no».

Oltre al calcio cosa c’è?

3

«Gli amici. La playstatio­n ogni tanto. E letture: per approfondi­re conoscenze ma anche libri che trattano aspetti di psicologia e di relazioni sociali. Come andavo a scuola? Mi piacevano molto matematica e storia. Al college ho apprezzato lezioni di economia. Che tipo ero da piccolino? Abbastanza agitato: a scuola mi divertivo a tagliare il cavo di tutti i mouse dei computer».

Il suo sogno calcistico?

3

«Vincere una grande manifestaz­ione con la Norvegia. E arrivare, un giorno, in Premier League».

3Come descrivere­bbe con un solo vocabolo la Serie A che conoscerà?

«Passione».

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Papà Erik, leggenda norvegese e... Spurs
Il padre di Kristian, oggi 59 anni, è considerat­o il miglior portiere del calcio norvegese: ex nazionale (97 gare) ha difeso la porta del Tottenham per 8 anni TWITTER-SPURS
Papà Erik, leggenda norvegese e... Spurs Il padre di Kristian, oggi 59 anni, è considerat­o il miglior portiere del calcio norvegese: ex nazionale (97 gare) ha difeso la porta del Tottenham per 8 anni TWITTER-SPURS

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy