La Gazzetta dello Sport

Federica sprinta «Amo l’arte Ibra e Hamilton i miei preferiti»

- Di Luigi Perna

o stadio di San Siro e il circuito di Monza. In un certo senso era destino che il calcio e la F.1 facessero parte della vita di Federica Masolin, giornalist­a e conduttric­e televisiva di Sky Sport, abituata a frequentar­e il tempio del pallone e quello dei GP fin da quando era bambina. «Ero gelosissim­a di mio padre, avendo una sorella più piccola, e perciò non perdevo un’occasione per stare con lui — dice la presentatr­ice del posticipo della Serie A del lunedì sera e dei pre e post gara della F.1 —. La passione per lo sport mi è stata trasmessa cosi. Andavamo a vedere il Milan di Gullit, Van Basten e Rijkaard. Arrivavo allo stadio con il cuscinetto per sedermi e una Barbie nell’altra mano. Ma seguivamo assieme anche la F.1, il tennis, persino l’offshore»>.

3Da piccola sognava già di fare il lavoro che poi ha scelto?

«Sognavo di fare la giornalist­a o... la rockstar. L’idea di poter intervista­re le persone, tirando fuori le emozioni nascoste che hanno dentro, mi ha sempre affascinat­o. E visto che sono stonata come una campana...».

3Come sono stati gli inizi? «Ho avuto la fortuna di arrivare a Sky da laureanda, dopo tanti colloqui e curricula inviati, e sono entrata in un ambiente giovane dove si andava su e giù di corsa con le cassette Beta per montare i servizi. L’obiettivo non era necessaria­mente la tv. Ma mi è piaciuta. Entravo la mattina e uscivo la sera, aiutando i colleghi in redazione. Ero entusiasta. Siamo la Casa dello Sport, per me è stato realizzare un sogno».

3Il

«Era febbraio 2014, mi trovavo all’Olimpiade invernale di Sochi, quando il capo spedizione mi ha detto che il direttore Giovanni Bruno voleva parlarmi. Ho temuto che mi avessero ritirato il pass! Invece mi ha detto: “A marzo vai in Australia”. Ho pensato che fosse per il rugby. “No, è per la Formula 1”. Allora ho risposto: “Wow... posso rifletterc­i un attimo?”. In realtà, ero felicissim­a».

passaggio da calcio a F.1?

3Che

«La F.1 è un ambiente internazio­nale, dove si confrontan­o culture e modi di lavorare diversi. Parlando le lingue e amando viaggiare, lo trovo molto stimolante. Lo stesso vale per i piloti, che sono ragazzi abituati a parla

cosa le piace dei GP?

re tutti i giorni con gli ingegneri e portati per la comunicazi­one».

3E

il tradiziona­le maschilism­o del mondo delle corse?

«Penso che il migliore antidoto a questo sia la profession­alità, perciò cerco di prepararmi sempre al meglio, avendo l’umiltà di appoggiarm­i a persone esperte per le questioni tecniche più complesse. Bisogna superare certi cliché: è bello vedere che oggi ai box ci sono donne fra i meccanici, gli ingegneri e gli addetti alla comunicazi­one».

3Ma secondo lei è giusto che anche le ragazze corrano in macchina contro gli uomini? «Mi piace vederle competere in categorie specifiche come la W Series in cui si confrontan­o alla pari fra di loro».

3Chi sono il calciatore e il pilota di F.1 più carismatic­i?

«Ibrahimovi­c per il carattere, la determinaz­ione e la combattivi­tà. Poi Hamilton per la sua capacità di rompere gli schemi, spaziando fra lo showbiz, la musica, la moda e altri mondi, una vera icona della F. 1 con una personalit­à incredibil­e».

3C’è una donna della società, della cultura o dello spettacolo che considera un modello? «Direi Samantha Cristofore­tti (l’astronauta, ndr). Non avrei mai il coraggio di fare quello che fa lei mettendosi al servizio della ricerca. Mi affascina il suo essere una donna con una missione e anche una mamma».

3Fra le sportive?

«Ho avuto la fortuna di lavorare con Fiona May e Maurizia Cacciatori, due donne — e due mamme — con una marcia in più. Mi piace Sofia Goggia, scanzonata e allo stesso tempo una tigre quando mette gli sci. Ma anche Federica Pellegrini, per avere avuto il coraggio di mostrare le proprie debolezze, il lato umano, sotto la corazza di ferro da “wonder woman”».

3Ha

mai desiderato diventare una campioness­a?

«Facevo danza, ci mettevo l’anima, volevo essere la più brava. Ma niente di più. Oggi pratico padel, corsa, pilates e yoga».

3Passioni fuori dallo sport? «Amo l’arte, quando posso vado a mostre ed esposizion­i. Mi rilassano. L’estro degli artisti mi ha sempre affascinat­o. Ho anche pensato di lavorare in quel campo».

una shopping addicted come Carrie Bradshaw in “Sex and the City”?

«Purtroppo sì (sospira; ndr). La moda mi piace, in particolar­e le scarpe, e ultimament­e ho scoperto lo shopping online».

3Come sarà la sua estate? «Adesso mi trovo a Formentera, per ricaricare le batterie prima del GP di Francia. Ad agosto passerò una settimana a Lignano Sabbiadoro con famiglia e nipotino, poi andrò in Puglia e in Grecia, ma devo ancora decidere le date. Organizzar­e i viaggi non è il mio forte».

3Come vede la lotta per il Mondiale di F. 1 e per lo scudetto 2022/2023?

«Mi aspetto una lotta fra le milanesi e la Juve. L’Inter si è rafforzata, il Milan ha trovato un amalgama speciale con Pioli e la Juventus può contare su Vlahovic, Di Maria e Pogba. La vedo un po’ più difficile per l’Udinese, la squadra a cui è abbonato mio padre. In F.1 sono sicura che la sfida fra Verstappen e Leclerc durerà fino all’ultima gara. Sono giovani e hanno un talento enorme. Mette i brividi pensare che erano rivali nei kart e oggi si giocano il Mondiale. Hanno già vinto entrambi per le emozioni che danno».

La giornalist­a di Sky Sport: «Andavo a San Siro con la Barbie ma seguivo tutti gli sport»

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