La stagione dei bomber
Lewandowski riporta il Barça al livello dei big d’Europa
L’attaccante ha vinto il braccio di ferro: lascia il Bayern per 50 milioni. È la risposta catalana a Klopp e Guardiola
Robert Lewandowski porta al Camp Nou il peso dei suoi 23 trofei tedeschi, la forza d’urto dei suoi 86 gol in 106 partite di Champions. Fa rifiorire l’orgoglio blaugrana rinsecchito dopo la partenza di Leo Messi, dopo la Champions conquistata dal Real Madrid e le spericolate operazioni finanziarie. L’arrivo del polacco rimette in linea il “mes que un club“con le big d’Europa: Pep Guardiola, anima catalana, si è preso al City Erling Haaland; Jürgen Klopp, cuore Reds, ha portato a Liverpool Darwin Nunez. A Madrid campano da trionfatori con Karim Benzema, a Parigi dibattono con snobismo su chi serva di più tra Mbappé, Messi o Neymar. Ma hanno fermato l’espatrio di Mbappé, il che equivale a un acquisto stellare. Nella scorsa stagione, il Barcellona era diventata la squadra che mancava gli ottavi di Champions anche perché aveva perso 6-0 nel girone, in due partite (doppio 3-0) con il Bayern di Lewandowski; oppure quella che usciva dall’Europa League, da super favorita, perché ridicolizzata in casa dall’Eintracht Francoforte nei quarti. Sono arrivati i soldi, è arrivato il miglior centravanti del mondo, non inferiore a Haaland e Benzema. Avesse avuto un’altra nazionalità e nazionale, Lewandowski avrebbe un diverso e delirante seguito.
Soldi e qualità Il Barcellona supera il miliardo di debito, quindi sta raschiando soldi in ogni angolo del mondo per restare competitivo, poter operare sul mercato: 207,5 milioni sono arrivati da Sixth Street per il 10 per cento dei diritti tv dei prossimi 25 anni. A breve dovrebbero pioverne altri 300 per la cessione di un altro 15% della stessa materia. Inoltre 435 milioni minimo verranno da Spotify per sponsorizzare maglie da gioco e d’allenamento, e poi per dare il nome al Camp Nou per otto anni. Poi anche un prestito di 595 milioni da Goldman Sachs. Così sul mercato è stato preso anche il nazionale brasiliano Raphinha per 58 milioni al Leeds,è rimasto Dembélé con ingaggio ridotto, ma lo sbarco di Lewandowski fornisce un peso straordinario all’attacco di Xavi. Gli altri esterni sono tipini del calibro di Ferran Torres e Ansu Fati. L’altro centravanti è Aubameyang che in carriera ha anche giocato da seconda punta o in fascia: potrebbe pure stare con Lewa anche se tocca ora a Xavi sistemare tutti secondo le sue idee e far ruotare una batteria di punte dal livello eccelso.
La vittoria Ieri mattina alle 11.18 Robert Lewandowski è uscito per l’ultima volta dal campo di allenamento del Bayern, a Monaco. Prima ha abbracciato i compagni, è stato stretto al petto anche da Julian Nagelsmann, ha tenuto pure un breve discorso di commiato a centrocampo, in cui ha incassato anche un applauso. L’ultimo, dopo 375 partite e 344 gol in otto anni al Bayern. Lewandowski ha ritrovato il buonumore, dopo tre giorni di allenamenti fra ritardi e muso lungo, perché è uscito da vincitore dalla più piccante storia di mercato dell’estate e ha portato nel trionfo dei suoi desideri anche il Barça: se un giocatore vuole cambiare squadra non lo si ferma, chiaro.
L’addio A Barcellona non hanno aspettato che Lewa, 34 anni ad agosto, si liberasse tra un anno. Le manovre sono iniziate da mesi ma da fine primavera il giocatore si è esposto in prima persona, dicendo che non sarebbe più tornato al Bayern. E il famoso «Basta, ha un contratto e resta qui» di Oliver Kahn verrà ricordato soltanto per quella parola in italiano, non certo perché è diventato un ultimatum rispettato. Il prezzo è quello voluto dal Bayern, circa 50 milioni (45+5 di bonus vari), il contratto è quello quadriennale desiderato dal giocatore. Che volerà negli Stati Uniti per unirsi ai suoi nuovi compagni in una ben retribuita tournée: libero e felice.