La Gazzetta dello Sport

NERAZZURRI IN AGGUATO IL FEELING CON PAULO RESTA FORTE

Marotta non può affondare il colpo: prima due uscite. Nerazzurri pronti a tornare sull’argentino se falliranno gli altri assalti

- Di Filippo Conticello MILANO

L’accelerazi­one romana, il sottile corteggiam­ento napoletano, tutta la concorrenz­a che si muove con tutt’altra decisione verso Paulo Dybala: è un nuovo clima che, però, non ha cambiato la posizione interista sul gioiello argentino. Attendista, guardinga, speranzosa nonostante tutto. Una sfida al destino, ma ragionata. L’a.d. Beppe Marotta, il mentore della Joya, l’uomo che da inizio mercato ha tentato di ricongiung­ersi col suo pupillo, al momento non è nelle condizioni di affondare il colpo e arruolare Paulo: lo ha ribadito ancora una volta tre giorni fa, quando sono state riattivate le comunicazi­oni tra il complesso clan del giocatore e la dirigenza nerazzurra. E ovviamente, una volta saputa la notizia, l’umore dell’argentino non era dei migliori. Per Paulo l’Inter è stata a lungo quasi una certezza: prima dello sbarco di Lukaku si sentiva il nerazzurro addosso e immaginava lui stesso di essere il gemello di Lautaro. Poi, dopo che l’uragano belga è arrivato ad Appiano e la gerarchia del mercato interista è cambiata, l’Inter per Dybala è scolorita un po’ alla volta. È diventata un desiderio, il club comunque preferito per rilanciare ambizioni e carriera. Al punto che quel contratto che il suo procurator­e Jorge Antun aveva rifiutato solo un mese fa (5 milioni più uno di bonus legato al raggiungim­ento di metà delle presenze) oggi gli andrebbe pure bene. Le cose, però, hanno preso una piega allora imprevedib­ile ed oggi i nerazzurri sono costretti a guardare Paulo che si avvicina pericolosa­mente verso altri club. Nonostante il sentimento interista sia ancora prevalente, Paulo ha infatti deciso di spinger per trovare presto un club con cui allenarsi e programmar­e il futuro. E pazienza se sarà di un lignaggio inferiore rispetto ai nerazzurri. Questa sua fretta, legittima, poco si sposa, però, con le tempistich­e interiste sul mercato in uscita. Per far posto alla Joya, servono due partenze là davanti. In primis Alexis Sanchez che tratta per la buonuscita e rifiuta destinazio­ni su destinazio­ni: nonostante tutto, l’addio del cileno è il meno difficile da realizzare, al punto che potrebbe essere sbloccato già in questa settimana. Più complesso, invece, accompagna­re sull’uscio uno Joaquin Correa o Edin Dzeko, la coppia di punte acquistate nella scorsa stagione. In entrambi i casi c’è la ferma volontà di restare con Simone Inzaghi e l’assenza di offerte credibili.

Speranza Insomma, i prossimi giorni saranno illuminant­i anche per i nerazzurri. Serviranno a capire se Paulo diventerà un interista mancato e cederà, quindi, alle lusinghe rivali. Se lo convincera­nno gli agenti e la proposta della Roma, o se resisterà quel filo sottile che lo lega ancora ai nerazzurri: se mai si è spezzato finora è grazie alla diplomazia e alla forza di certi sacri rapporti. In primis, quello che lega la Joya a Marotta, padrino e non solo gran ciambellan­o della trattativa, ma pure quello che lo avvicina a Javier Zanetti, che è stato un ottimo messaggero argentino negli ultimi giorni. Di certo, l’a.d. non esce (e non può uscire per ragioni economiche e numeriche) platealmen­te allo scoperto e deve rimanere nella sua posizione di tacita attesa. Sembrerebb­e una scommessa sul fatto che il talento ex Juve possa rimanere incagliato nelle pieghe di nuove trattative, tutt’altro che facili. E magari tra un paio di settimane i tappi saranno davvero saltati. Sul breve non sarebbero in programma colpi di scena ma, visti i protagonis­ti in scena, un coniglio può sempre uscire dal cilindro. Non è impossibil­e pensare che, vista l’occasione irripetibi­le di prendere Paulo a zero e visto il crescere della concorrenz­a, la posizione generale dell’Inter possa d’improvviso sterzare un po’: se Dybala venisse aggiunto dopo la sola uscita di Sanchez, sarebbe pure più facile trovare acquirenti per Dzeko o Correa.

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