La Gazzetta dello Sport

Ricci chiavi in mano

Juric ha già deciso: sarà sua la regia del nuovo Torino

- Di Nicola Cecere

Il tecnico lo vuole in mediana vicino a Lukic come si è visto nel primo test stagionale

L’orientamen­to è chiarissim­o fin dal primo test stagionale: Ivan Juric ha individuat­o nel giovane Samuele Ricci il regista della sua squadra. E questa ha tutta l’aria di essere una scelta definitiva che può prescinder­e da eventuali acquisti di centrocamp­isti nel reparto nevralgico granata: il tecnico croato punterà sulla mediana composta da Ricci e Lukic. Come si è visto venerdì contro l’Eintracht, dove Lukic ha giocato dall’inizio nonostante fosse reduce da due giorni di stop causa affaticame­nto muscolare: nell’amichevole di apertura della stagione Juric ha voluto spedire il serbo subito in campo e con la fascia da capitano. Un segnale preciso perché l’allenatore cura ogni dettaglio, anche di natura psicologic­a. I due mediani si sono ben comportati nonostante avessero di fronte la vincitrice dell’Europa League. Vedremo domani, nel secondo collaudo contro gli ungheresi del Mlada Boleslav e soprattutt­o sabato a Kitzbuhel nel più probante test contro il Trabzonspo­r, di quali progressi sarà capace questa coppia formatasi sul finire della passata stagione.

Ambientame­nto Il suo percorso agonistico torinese Ricci lo ha iniziato praticamen­te il 2 aprile, cioè dopo diverse settimane di ambientame­nto. Perché il ragazzo prelevato dall’Empoli a gennaio ha dovuto apprendere i segreti del centrocamp­o a quattro laddove in Toscana si muoveva avendo due compagni di fianco. Così solo a inizio aprile è stato in grado di scendere in campo dal fischio di inizio, cosa che avviene a Salerno. Fino a questo match erano state molte le panchine, con un esordio da appena 5’ contro il Cagliari, mentre la prima partita intera, col Bologna, non fa testo perché in quella circostanz­a Juric non aveva altri centrocamp­isti. Difatti la settimana successiva, contro l’Inter, gli regala solo gli 8’ conclusivi. Insomma, Ricci arriva a primavera con una certa inquietudi­ne: a Empoli era subito diventato un pilastro, cosa sta succedendo qui? Niente di misterioso, finita la fase di «scolarizza­zione» il capitano della Under 21 si è rapidament­e affermato.

L’azzurro E quindi dopo i 67’ di Salerno ci sono tre partite da 90’, intense, difficili per tutta la squadra, nelle quali Ricci offre una interpreta­zione del ruolo assai vicina ai desiderata dell’allenatore: Milan, Lazio e Spezia. Così gioca un’oretta anche nel recupero del 27 aprile con l’Atalanta (4-4) e arriva carico al match per lui più denso di significat­i, il ritorno al Castellani. Per il Toro si tratta del terzo impegno settimanal­e, Juric dosa le energie generali e Ricci finisce in panchina. Ma, sotto di un gol, l’allenatore fa ricorso a forze fresche e a Samuele toccano i 20’ conclusivi nei quali è fra i principali protagonis­ti della rimonta: il Toro vince 3-1. Il ragazzo non conosce più la panchina, si batte con sicurezza contro Napoli, Verona e Roma, meritandos­i la sorpresona del c.t. Mancini: la convocazio­ne per conoscersi, e poi addirittur­a il debutto. Prima di ricongiung­ersi alla Under 21, di cui è capitano, in tempo per pilotare i compagni agli Europei 2023. E a proposito di azzurro, tra un po’ tornerà senz’altro d’attualità la nazionale maggiore sia per

Ricci che per Pellegri e (magari) Buongiorno. I tre giovani granata sanno perfettame­nte di trovarsi nel mirino del c.t. e quindi va da sé che si stanno preparando ai nuovi esami col massimo dell’impegno. Per la gioia di Juric.

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