Ricci chiavi in mano
Juric ha già deciso: sarà sua la regia del nuovo Torino
Il tecnico lo vuole in mediana vicino a Lukic come si è visto nel primo test stagionale
L’orientamento è chiarissimo fin dal primo test stagionale: Ivan Juric ha individuato nel giovane Samuele Ricci il regista della sua squadra. E questa ha tutta l’aria di essere una scelta definitiva che può prescindere da eventuali acquisti di centrocampisti nel reparto nevralgico granata: il tecnico croato punterà sulla mediana composta da Ricci e Lukic. Come si è visto venerdì contro l’Eintracht, dove Lukic ha giocato dall’inizio nonostante fosse reduce da due giorni di stop causa affaticamento muscolare: nell’amichevole di apertura della stagione Juric ha voluto spedire il serbo subito in campo e con la fascia da capitano. Un segnale preciso perché l’allenatore cura ogni dettaglio, anche di natura psicologica. I due mediani si sono ben comportati nonostante avessero di fronte la vincitrice dell’Europa League. Vedremo domani, nel secondo collaudo contro gli ungheresi del Mlada Boleslav e soprattutto sabato a Kitzbuhel nel più probante test contro il Trabzonspor, di quali progressi sarà capace questa coppia formatasi sul finire della passata stagione.
Ambientamento Il suo percorso agonistico torinese Ricci lo ha iniziato praticamente il 2 aprile, cioè dopo diverse settimane di ambientamento. Perché il ragazzo prelevato dall’Empoli a gennaio ha dovuto apprendere i segreti del centrocampo a quattro laddove in Toscana si muoveva avendo due compagni di fianco. Così solo a inizio aprile è stato in grado di scendere in campo dal fischio di inizio, cosa che avviene a Salerno. Fino a questo match erano state molte le panchine, con un esordio da appena 5’ contro il Cagliari, mentre la prima partita intera, col Bologna, non fa testo perché in quella circostanza Juric non aveva altri centrocampisti. Difatti la settimana successiva, contro l’Inter, gli regala solo gli 8’ conclusivi. Insomma, Ricci arriva a primavera con una certa inquietudine: a Empoli era subito diventato un pilastro, cosa sta succedendo qui? Niente di misterioso, finita la fase di «scolarizzazione» il capitano della Under 21 si è rapidamente affermato.
L’azzurro E quindi dopo i 67’ di Salerno ci sono tre partite da 90’, intense, difficili per tutta la squadra, nelle quali Ricci offre una interpretazione del ruolo assai vicina ai desiderata dell’allenatore: Milan, Lazio e Spezia. Così gioca un’oretta anche nel recupero del 27 aprile con l’Atalanta (4-4) e arriva carico al match per lui più denso di significati, il ritorno al Castellani. Per il Toro si tratta del terzo impegno settimanale, Juric dosa le energie generali e Ricci finisce in panchina. Ma, sotto di un gol, l’allenatore fa ricorso a forze fresche e a Samuele toccano i 20’ conclusivi nei quali è fra i principali protagonisti della rimonta: il Toro vince 3-1. Il ragazzo non conosce più la panchina, si batte con sicurezza contro Napoli, Verona e Roma, meritandosi la sorpresona del c.t. Mancini: la convocazione per conoscersi, e poi addirittura il debutto. Prima di ricongiungersi alla Under 21, di cui è capitano, in tempo per pilotare i compagni agli Europei 2023. E a proposito di azzurro, tra un po’ tornerà senz’altro d’attualità la nazionale maggiore sia per
Ricci che per Pellegri e (magari) Buongiorno. I tre giovani granata sanno perfettamente di trovarsi nel mirino del c.t. e quindi va da sé che si stanno preparando ai nuovi esami col massimo dell’impegno. Per la gioia di Juric.