La Gazzetta dello Sport

3 DOMANDE A...

«La nostra forza è far crescere i ragazzi, ma non chiediamo troppo»

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Beppe Bergomi EX DIFENSORE DELL’INTER E DELL’ITALIA MONDIALE NELL’82 La Serie A ha perso o sta 1 perdendo pezzi da 90 in difesa. Troverà gli eredi?

«Le squadre straniere hanno capito che bisogna prendere i difensori forti. Ma non sarà una pacchia per le punte, anche se la A perde gente brava. Da noi i giocatori crescono, rimaniamo ad alto livello perché abbiamo i migliori allenatori. Facciamo progredire tatticamen­te, poi forse siamo esagerati nei dettagli, ma ricordo Koulibaly allenato da Benitez era una cosa, quello allenato da Sarri un’altra. È la nostra forza: facciamo crescere, si impara»

Nella lista del pezzo sopra ci sono gruppi di difensori in crescita. Meritano le attenzioni?

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«Sì, ci sono tipi diversi e interessan­ti, nel calcio è importante avere delle attitudini. Ostigard di testa è un fenomeno, salta benissimo, ha una forza fisica impression­ante, con Spalletti crescerà tanto. Kalulu basa tutto sulla velocità, qualità importante oggi dove si cerca di accettare l’uno contro uno. Scalvini può fare più ruoli, una volta si cercavano i multi ruoli, ora si cerca la specializz­azione, non so se a centrocamp­o sia il

suo posto però è un giocatore interessan­te. Viti è un centrale mancino, dote molto richiesta. Casale al Verona ha mostrato forza fisica, un atletismo incredibil­e. Anche Zima ha grande fisico ed è attento nelle letture difensive, arcigno. Con gli altri senza esperienza in A bisogna avere pazienza. Gatti ha personalit­à, può soffrire meno il salto di categoria. Okoli è in ascesa, poi dipende molto dal coraggio degli allenatori, conoscendo Gasp se fara bene lo fa giocare. Pirola lo conosco da quando faceva i giovanissi­mi, mi dicevano che era bravo, sono quei predestina­ti a cui magari bisogna dare più tempo»

Anche lei è del partito 3 “non ci sono più i difensori di una volta”?

«No, ma il problema è uno. Rispetto a noi questi ragazzi hanno più variabili, se fanno un fallo sono subito ammoniti, devono giocare spesso con tanto campo alle spalle, devono sapere impostare: chiediamo troppo a questi giovani, non posso essere critico. E il mondo del pallone è andato sempre a favorire il calcio offensivo e contro i difensori»

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