Non soltanto Milan e Inter: che cosa c’è dietro l’estate sprint delle nostre squadre
Èassai rischioso cercare certezze o verità assolute nel calcio estivo. Troppe le variabili, troppe le eccezioni da considerare, troppi gli elementi precari sui quali basare giudizi che dovrebbero (vorrebbero) essere rassicuranti. Non è questione di mettere le mani avanti - tanto è vero che tra poco, comunque, ci assumeremo una quota di rischio - semplicemente non può essere questo il momento, tra l’altro col mercato in pieno svolgimento, per mettersi a fare previsioni e a dare giudizi. Tuttavia ci sembra che, almeno a livello di tendenza, emerga un dato: le squadre sono più avanti di quello che ci si sarebbe aspettati in questo momento. La sensazione non deriva soltanto dalla galoppata del Milan a Colonia, con i rossoneri che sembravano quasi non essersi mai fermati dopo l’ultima partita col Sassuolo, ancorché privi di molti titolarissimi. E nemmeno dalla bella rimonta dell’Inter contro il Monaco, che ha già dato un’idea di quanta potenza ci sia sotto il cofano del “motore” nerazzurro. Un po’ ovunque le nostre squadre hanno lanciato segnali significativi, dalle trasferte portoghesi della Roma, ai risultati ottenuti da Udinese e Salernitana, che hanno pareggiato con buone squadre di Bundesliga (rispettivamente Union Berlino e Hoffenheim), vale a dire di un campionato che comincerà una settimana prima del nostro. Persino condizioni il giorno del raduno, quando addirittura non hanno deciso di anticipare il rientro. La professionalità si accompagna alle esigenze di una partenza che necessariamente dovrà essere lanciata. Ma c’è un ulteriore aspetto da considerare: mentre in passato dopo le prime due giornate ci si fermava per la pausa dedicata alle nazionali, stavolta la sosta arriverà dopo ben sette partite, che prevedono anche un turno infrasettimanale.
Così, mentre prima ci si poteva permettere una falsa partenza, o comunque un avvio al rallentatore, perché poi ci si fermava subito e c’era il tempo per correggere eventuali deficit di preparazione, stavolta sette partite impongono di essere già, se non al top, almeno a un ottimo livello di rendimento, in quanto sbagliare l’abbrivio potrebbe risultare fatale.
Senza contare, naturalmente, che quando si riprenderà, si marcerà a spron battuto fino alle porte del Mondiale in Qatar e quindi pensare di recuperare in corsa una condizione precaria sarà oltremodo complicato. Tutti gli esperti, del resto, lo hanno sottolineato: questo sarà un campionato, o forse sarebbe meglio parlare di due tornei messi insieme, che per le sue anomalie di calendario (un’interruzione di quasi due mesi) nasconde numerose incognite. Chi riuscirà a trovare il codice per decifrarle avrà risolto una buona metà dei suoi problemi. È scusate se è poco.