La Gazzetta dello Sport

Non soltanto Milan e Inter: che cosa c’è dietro l’estate sprint delle nostre squadre

- Di Nino Minoliti

Èassai rischioso cercare certezze o verità assolute nel calcio estivo. Troppe le variabili, troppe le eccezioni da considerar­e, troppi gli elementi precari sui quali basare giudizi che dovrebbero (vorrebbero) essere rassicuran­ti. Non è questione di mettere le mani avanti - tanto è vero che tra poco, comunque, ci assumeremo una quota di rischio - sempliceme­nte non può essere questo il momento, tra l’altro col mercato in pieno svolgiment­o, per mettersi a fare previsioni e a dare giudizi. Tuttavia ci sembra che, almeno a livello di tendenza, emerga un dato: le squadre sono più avanti di quello che ci si sarebbe aspettati in questo momento. La sensazione non deriva soltanto dalla galoppata del Milan a Colonia, con i rossoneri che sembravano quasi non essersi mai fermati dopo l’ultima partita col Sassuolo, ancorché privi di molti titolariss­imi. E nemmeno dalla bella rimonta dell’Inter contro il Monaco, che ha già dato un’idea di quanta potenza ci sia sotto il cofano del “motore” nerazzurro. Un po’ ovunque le nostre squadre hanno lanciato segnali significat­ivi, dalle trasferte portoghesi della Roma, ai risultati ottenuti da Udinese e Salernitan­a, che hanno pareggiato con buone squadre di Bundesliga (rispettiva­mente Union Berlino e Hoffenheim), vale a dire di un campionato che comincerà una settimana prima del nostro. Persino condizioni il giorno del raduno, quando addirittur­a non hanno deciso di anticipare il rientro. La profession­alità si accompagna alle esigenze di una partenza che necessaria­mente dovrà essere lanciata. Ma c’è un ulteriore aspetto da considerar­e: mentre in passato dopo le prime due giornate ci si fermava per la pausa dedicata alle nazionali, stavolta la sosta arriverà dopo ben sette partite, che prevedono anche un turno infrasetti­manale.

Così, mentre prima ci si poteva permettere una falsa partenza, o comunque un avvio al rallentato­re, perché poi ci si fermava subito e c’era il tempo per correggere eventuali deficit di preparazio­ne, stavolta sette partite impongono di essere già, se non al top, almeno a un ottimo livello di rendimento, in quanto sbagliare l’abbrivio potrebbe risultare fatale.

Senza contare, naturalmen­te, che quando si riprenderà, si marcerà a spron battuto fino alle porte del Mondiale in Qatar e quindi pensare di recuperare in corsa una condizione precaria sarà oltremodo complicato. Tutti gli esperti, del resto, lo hanno sottolinea­to: questo sarà un campionato, o forse sarebbe meglio parlare di due tornei messi insieme, che per le sue anomalie di calendario (un’interruzio­ne di quasi due mesi) nasconde numerose incognite. Chi riuscirà a trovare il codice per decifrarle avrà risolto una buona metà dei suoi problemi. È scusate se è poco.

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 ?? ?? Stefano Pioli, 56 anni, allenatore del Milan, Simone Inzaghi, 46, tecnico dell’Inter, e José Mourinho, 59, guida della Roma: al lavoro per il via
Stefano Pioli, 56 anni, allenatore del Milan, Simone Inzaghi, 46, tecnico dell’Inter, e José Mourinho, 59, guida della Roma: al lavoro per il via
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