Dove sono finiti i gol? Da Pavoletti a Menez È l’operazione rilancio
Quanti bomber devono farsi perdonare un anno flop Diaw: chance Modena, il Parma punta ancora su Inglese
Il destino, sorprendendo davvero tutti, li ha rimessi insieme: Jeremy Menez e Pippo Inzaghi, sotto il sole di Reggio Calabria. Sono i volti da copertina di una Reggina rimasta incredibilmente attaccata alla Serie B ma anche ambiziosa, pur sapendo di partire più indietro delle altre. Più avanti di tutti, invece, ha giocato il francese quando ha trovato per la prima volta Super Pippo sulla sua strada: era il Milan edizione 2014-15, Inzaghi in panchina e l’ex Roma inventato centravanti da 16 gol. «Un ruolo che non avevo mai fatto – raccontò alla Gazzetta –, solo da ragazzino, dribblando criminalità e pistole. Fu un’idea di Inzaghi. Peccato per l’annata storta, ma la colpa non fu solo di Pippo». Ad accomunarli, nella nuova avventura in Calabria, la voglia di riscatto: Inzaghi punta a dimenticare i tormenti con Cellino a Brescia, Menez vorrebbe chiudere al meglio il suo ciclo a Reggio dopo un biennio in cui ha messo insieme otto gol totali con qualche lampo di qualità, giocando però meno della metà delle partite. A 35 anni può anche starci, le aspettative erano però altre quando attraversò lo Stretto su un catamarano attraccando con in mano un ricco triennale. Se motivato – l’ha dimostrato con Stellone, nello scorso campionato – può ancora illuminare. E ritrovare un martello come Inzaghi può essergli d’aiuto.
Fedeltà
Non è l’unico, il francese, a muovere il primo passo nella nuova stagione con l’ansia di dover rimettere a posto qualcosa. Se lo ripromette Leonardo Pavoletti, che dopo la dolorosa retrocessione ha scelto di rimanere al Cagliari con un nuovo contratto fino al 2024: nelle ultime due annate di Serie A ha segnato 9 gol totali, ma in Sardegna – quando è stato bene fisicamente – ha dimostrato di saper andare in doppia cifra, standard abituale prima del doppio infortunio al ginocchio che nel 2019 gli ha fatto perdere anche la Nazionale. L’azzurro l’aveva assaggiato anche un altro centravanti atteso alla stagione del rilancio. Nell’amichevole del Parma contro la Sampdoria, Roberto Inglese è partito da riferimento avanzato nel 4-2-3-1 di Pecchia. Una maglia da titolare che vale un attestato di stima nei confronti dello sfortunatissimo attaccante pugliese. Anche per lui tanti guai fisici a rallentarne il cammino, ma ha appena 30 anni e – complice un contratto pesante, fino al 2024 – fa ancora in tempo a restituire al club la fiducia riposta in lui nell’estate del 2019 quando il suo cartellino (dal Napoli) è costato circa 20 milioni.
Aspettative Il francese ritrova Inzaghi: al Milan con lui aveva segnato 16 gol E Falcinelli...
Nuova coppia L’ultima volta in B – nella sua Perugia – è stata amara per Diego Falcinelli, fresco di atterraggio a Modena. Era finito fuori dai radar a Bologna, racimolando comunque sei presenze nell’ultima Serie A quando Mihajlovic l’ha ripescato. Se i fasti di Crotone sono lontani, il 31enne umbro ha dimostrato solo un paio di stagioni fa di non essere arrugginito nell’affascinante esperienza (Europa League compresa) alla Stella Rossa di Belgrado. In gialloblù sta per raggiungerlo Davide Diaw (domani in ritiro), reduce da una doppia delusione: nel 2021 ha fallito l’obiettivo promozione con il Monza, mentre nell’ultima stagione non sono bastati i suoi 7 gol per evitare la retrocessione del Vicenza. A Tesser il compito di farli coesistere, ma una coppia così già primeggia per le motivazioni: hanno una voglia, enorme, di tornare a sorridere.