La Gazzetta dello Sport

Urlo Camossi «Se sta bene Marcell rimane il numero uno»

Il tecnico: «È sempre stato seguito al meglio, ci avvicinere­mo agli Europei in sicurezza»

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Ibiglietti per il volo di ritorno a Roma sono prenotati per lunedì, all’indomani della chiusura dei Mondiali. Ma a questo punto - giusto il tempo di organizzar­si - è molto probabile che il viaggio venga anticipato. Pensando agli Europei di Monaco di Baviera, non c’è un giorno da perdere. È anche per questo che ieri Marcell a Eugene, all’indomani del ritiro iridato, oltre che insieme alla compagna Nicole, ha trascorso altre ore in fisioterap­ia e alcune anche in piscina. Accompagna­to, come sempre, da Paolo Camossi. Il quale, in attesa che l’atleta e l’uomo superino la delusione, si veste pure dei panni di portavoce.

3Coach, crede che Marcell sia sempre stato seguito al meglio?

«Non solo seguito, ma anche assistito e curato sempre con grande profession­alità. In particolar­e da quando siamo arrivati negli Stati Uniti ho vissuto 24 ore al giorno con lui e so quel che ha fatto, i lavori che ha svolto. Se avessimo avuto anche solo una decina di giorni in più di abitudine all’alta intensità, tutto sarebbe stato più semplice. Ma non potevamo spostare la date dei Mondiali».

Com’è adesso il suo umore?

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«Ha voglia di stare sereno, tranquillo e di tornare a correre libero e senza costrizion­i. Quest’anno gli è riuscito soltanto alle indoor e avete visto come è andata. A Savona, agli Assoluti e qui ha dovuto tirare i freni e quando temi di farti male è difficile far bene».

3Come ha seguito semifinale e finali?

«È stato strano vederle seduti uno di fianco all’altro. Ma guardandol­e abbiamo capito che in questo momento la velocità mondiale non ha un dominatore. Viceversa c’è un possibile protagonis­ta che non ha corso e che avrebbe potuto dire tranquilla­mente la sua. Marcell, quando sta bene, resta l’uomo da battere».

3È stato difficile convincerl­o a desistere?

«Avrebbe voluto gareggiare a tutti i costi, non è stata una scelta semplice. Ma, portandosi al limite, c’era il rischio di compromett­ere anche la parte restante della stagione. Mentre invece, a cominciare dagli Europei di Monaco di Baviera, dove dovremo arrivare in sicurezza, ci sono ancora tanto obiettivi prestigios­i da inseguire».

3Come aveva valutato il 10”04 del primo turno?

«Ho subito fatto un approfondi­ta analisi della gara: nei primi 12 metri ha corso più velocement­e che a Tokyo. Poi, quando si è rialzato per mettersi in assetto, l’adduttore ha dato una prima tirata e da lì è stato costretto a correre a molla, perché ogni volta che provava ad accelerare a tutta avvertiva fastidio. Ciononosta­nte ha fatto 10”04».

L’infezione gastrointe­stinale di Nairobi, il contro movimento sul blocco a Savona e da lì diversi episodi che lo hanno costretto a una stagione a singhiozzo: rifarebbe tutto?

3 «Marcell è stato limitato da tanti diversi episodi slegati tra loro. Facile col senno di poi... Certe situazioni non sono controllab­ili. Soprattutt­o perché la nostra filosofia ci porta a gareggiare il più possibile». a.b.

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Marcell Jacobs con il coach Paolo Camossi, 48 anni
BARTOLETTI Coppia d’oro Marcell Jacobs con il coach Paolo Camossi, 48 anni

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